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Ddl per il taglio degli stipendi rinviato in Commissione. Polemiche nel M5S

In programma per il pomeriggio la discussione della proposta di legge del Movimento 5 Stelle relativa al taglio degli stipendi di deputati e senatori. La Camera ha però votato a favore del rinvio, chiesto da un deputato della maggioranza, della proposta di legge in Commissione.
A cura di Charlotte Matteini
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FOTO DI REPERTORIOLaPresse31/01/2012Camera.Taglio degli stipendi dei deputati

Nella giornata del 24 ottobre è arrivato alla Camera dei deputati il disegno di legge proposto da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, su tutti Roberta Lombardi, prima firmataria della proposta, relativo alla riduzione dello stipendio dei parlamentari. La proposta di legge prevede, in sostanza, tre novità: la prima riguarda la riduzione della parte fissa dell'indennità di funzione del 50%, che rispetto all'attuale lordo pari a 11.000 euro passerebbe a 5.000.Al secondo punto, la proposta prevede che i 3.500 euro di diaria mensile – ovvero quella somma di cui dispongono tutti i parlamentari per far fronte alle varie spese di soggiorno nella Capitale, con l'approvazione della legge venga assegnata ai soli deputati e senatori non residenti a Roma. Infine, l'ultima modifica riguarda invece i rimborsi spese: i parlamentari, qualora dovesse passare la proposta di legge targato M5S, disporranno di massimo 2.500 euro al mese che non potranno più essere automaticamente rimborsati come avviene oggi, ma verranno erogati solo dietro presentazione di regolare rendiconto.

"Attraverso tale intervento si persegue una politica di razionalizzazione del complessivo sistema di indennità, rimborsi di spese e diarie di cui godono attualmente i parlamentari nazionali; sistema che, mai come oggi, appare bisognevole di un cambiamento ragionato. A questo scopo si è operata una puntuale modifica delle disposizioni della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, recante « Determinazione dell’indennità spettante ai membri del Parlamento », la quale prevede la commisurazione dell’importo di tale indennità al trattamento complessivo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di sezione della Corte di cassazione ed equiparate, che ne rappresenta il limite massimo. Peraltro, questa parametrazione risulta già da tempo superata per effetto di una stratificazione di interventi legislativi succedutisi nel corso degli anni, nonché di ulteriori provvedimenti adottati presso le due Camere dai competenti organi di direzione politica", si legge nel testo della proposta di legge depositata a Montecitorio.

Discussione parlamentare: la Camera vota a favore del rinvio

Durante la discussione parlamentare, il deputato Lorenzo Dellai della maggioranza ha proposto il rinvio della proposta di legge per la riduzione degli stipendi dei parlamentari in commissione chiedendo, dunque, che non venga discussa oggi, per non inficiare il percorso referendario da qui al 4 dicembre. Dure le reazioni di Roberta Lombardi, prima firmataria del disegno di legge, Arturo Scotto di Sinistra Italiana e Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia, che rispediscono al mittente la richiesta della maggioranza. "Adesso capiamo i giochetti che abbiamo visto in commissione poco fa. Noi rigettiamo il motivo istituzionale con cui chiedete il rinvio, perché l'Italia non si ferma il 4 dicembre, a maggior ragione visto che stiamo per entrare nella sessione di bilancio e ogni euro sarà utile per aiutare i cittadini. Rigettiamo anche la motivazione politica: abbiamo presentato la nostra proposta a maggio 2014 e voi dite che non avete trovato il tempo in commissione per esaminarla?".

"Pensiamo non si possa rinviare una discussione soltanto perché questa rischia di inquinare il percorso referendario. Chi di populismo ferisce, di populismo perisce, soprattutto nel momento in cui si tappezzano i muri di tutta Italia con manifesti che recitano ‘volete voi diminuire il numero di politici?'. Bisogna riavvicinare i cittadini alla politica. Noi non siamo d'accordo con le proposte del Movimento 5 Stelle, ma voteremo lo stesso contro il rinvio della proposta della parlamentare Lombardi. Occorrerebbe agganciare l'indennità a un criterio oggettivo. C'è l'Europa, si agganci il criterio al Parlamento europeo e la si finisca di monetizzare i servizi e si veda verso una riduzione consistente delle indennità e si rimetta nelle mani dei cittadini la possibilità di restituirgli lo scettro della scelta. Noi voteremo contro il rinvio. Aggiungo, si muore molto spesso di rinvio", ha dichiarato il deputato di Sinistra Italiana Arturo Scotto.

"Anche Fratelli d'Italia voterà contro il rinvio. E' un metodo che la maggioranza utilizza spesso, ma le opposizioni hanno diritto a discutere le proprie proposte di legge, non è possibile che vengano sempre rinviate in commissione utilizzando il solito trucchetto. Crediamo che le regole siano regole e quindi vogliamo discutere questa proposta, anche se da parte del Movimento 5 Stelle noi di Fratelli d'Italia non abbiamo sempre incontrato la stessa solidarietà per la discussione delle nostre proposte", ha dichiarato la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.

Scelta Civica e Partito Democratico hanno invece dichiarato di essere intenzionati a votare a favore del rinvio della proposta del Movimento 5 Stelle, perché considerata demagogica e populista. Al termine della votazione, la Camera dei Deputati con 109 voti a favore ha quindi concluso la discussione parlamentare rinviando la proposta M5S in commissione.

Grillo: "Diranno tutti di sì, anche il Pd. E io li abbraccerò uno ad uno"

"Sono sicuro che diranno di sì, tutti, anche il Pd. E io li abbraccerò uno ad uno. Non è una legge per tagliare. Tagliare è una parola violenta, è un atto di buona volontà. Anche la Chiesa è contenta, pensate il Papa come sarebbe contento…", ha dichiarato il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo. Sulla strada per Montecitorio, dove assisterà dalla tribuna alla seduta di discussione in programma per questo pomeriggio, Grillo è stato inoltre fermato da un'anziana signora con problemi economici che, piangendo, ha mostrato al fondatore del M5S il suo reddito e la sua condizione economica, assegno sociale compreso. Grillo ha commentato: "Ecco, questa é la realtà del Paese. Tenga – ha proseguito – queste sono questioni che si risolvono in privato".

Grillo: "Vacche autonominate che cercano di appropriarsi dell'appropriabile"

A seguito della votazione favorevole al rinvio in Commissione della proposta di legge relativa al taglio delle indennità dei parlamentari, sul Blog di Beppe Grillo è apparso un duro commento a firma del fondatore del Movimento 5 Stelle che, senza colpo ferire, si scaglia contro la maggioranza di Governo:

"Siamo andati, per discutere una cosa importante e loro hanno inglobato le cose, come cibo per la loro trasformazione come i ruminanti. Apparentemente non ci hanno ascoltato, e sarebbe già grave, ma quello che è successo è molto più inquietante: come vacche autonominatesi sacre hanno ingurgitato e se ne sono andate. Poi, nel loro recinto, rigurgiteranno per ruminare fra di loro. Ruminare non per digerire semplicemente ma appropriarsi dell'appropriabile!

Un nuovo modo di rispondere all'opposizione democratica: non in botta, non avevano nulla di pronto o già pensato perché non gli interessa affatto come poter rendere dignitosa la vita della gente.

Il loro obiettivo è quello di togliere dal campo della discussione democratica parlamentare la questione, ma bensì di trasportarla nelle loro stalle dove trasformarla in qualcosa d'altro per cui si ritengono pronti.

Davvero un modo nuovo di distruggere una idea per appropriazione e rielaborazione, DISTANTE dal parlamento.
Questo è il modo più profondo di tradire la fiducia, e il mandato, che hanno ricevuto dagli elettori: una questione di fedeltà al mandato costituzionale del parlamentare che tradiscono sistematicamente spostando il luogo fisico o mentale della discussione: nelle loro case/stalle.

È' grave perché non lo nascondono neppure più, è grave perché salva soltanto loro.

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