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Odissea lavoro: dal 2008 persi un milione di occupati

“Dal 2008 al 2013 la perdita è stata pari al 4,2%”, sostiene l’Istat spiegando che le differenze territoriali si sono amplificate a Sud.
A cura di Biagio Chiariello
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 Un milione di posti di lavoro andati persi in cinque anni. Un annuncio amaro quello fatto dal presidente dell'Istat, Antonio Golini, nel corso di un'audizione sul Def alla Camera: "Dal 2008 al 2013 la perdita è stata di quasi un milione di occupati (-984 mila, pari al 4,2%) e le differenze territoriali sul mercato del lavoro si sono ulteriormente accentuate: rispetto al 2008 nel Mezzogiorno gli occupati calano del 9%, contro il 2,4% del Nord". Rallenta però il ritmo di discesa dell'occupazione: "Nel 2013 il numero di occupati si è ridotto di 478 mila unità (-2,1% rispetto all'anno precedente, ben -4,6% nel Mezzogiorno, pari a -282 mila unità) scendendo a 22 milioni e 420 mila, un calo superiore anche a quello del 2009 (-380 mila unità)", ha aggiunto il presidente dell'Istat.

I problemi dell'occupazione affliggono sia giovani che adulti. "Il numero degli ultracinquantenni disoccupati è cresciuto del 17,2%, arrivando a 438 mila unità, e così anche le forze lavoro potenziali, che nel 2013 raggiungono le 684 mila unità, +4,7% in confronto a un anno prima. Si tratta di 1 milione 122 mila persone potenzialmente impiegabili nel mercato del lavoro", dichiara l'istituto di statistica durante l'audizione. "La gravità della loro condizione non può essere sottovalutata per le difficoltà di reinserimento nel mercato del lavoro. In definitiva, troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per ritrovare il lavoro in assenza di politiche efficaci", conclude l'Istat.

Il tema del giorno in Aula era dunque il Documento di Economia e Finanza. Grazie allo sconto Irpef previsto dal governo, le famiglie più povere guadagneranno in media 714 euro annui, pari al 3,4% del reddito. Secondo quanto reso noto sempre dall'Istat, il calo dell'imposta sulle persone fisiche sarà proporzionale alle entrate e, di conseguenza, i nuclei più abbienti risparmieranno meno: 451 euro annui, pari allo 0,7% del reddito. Def che porterà poi ad un aumento del Pil italiano pari allo 0,2%. Previsto anche un notevole calo delle entrate fiscali, pari a 11,3 miliardi di euro.

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