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Obama: “Le armi nucleari in mano all’Isis sono il mio incubo più grande”

Durante il vertice sulla sicurezza nucleare, in corso a Washington, il presidente americano ha parla della minaccia del terrorismo, ma anche di Russia, Turchia e Iran, fino ad arrivare a Trump e le presidenziali.
A cura di Biagio Chiariello
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"L'Isis ha già utilizzato armi chimiche e non c'è dubbio che se questi folli mettessero le mani su una bomba atomica o materiale nucleare li utilizzerebbero per uccidere quante più persone possibile". Sono parole che indubbiamente inducono a considerare a pensare quelle pronunciate dal presidente USA Barack Obama ai leader mondiali riuniti a Washington per il vertice sul nucleare, anche e soprattutto all'indomani degli attentati di Bruxelles e delle notizie sulla possibilità che i terroristi abbiano puntato anche centrali nucleari. "Alla luce delle costanti minacce delle organizzazioni terroristiche che chiamiamo Isil o Isis, ci uniamo ai partner e agli alleati – ha sottolineato il capo della Casa Bianca – per rinnovare i nostri sforzi contro il terrorismo, per evitare che la rete più pericolosa del mondo venga in possesso delle armi più pericolose del mondo".

Obama attacca Putin

Obama assicura che ci sono stati "progressi significativi" per fermare la diffusione delle armi atomiche e la messa in sicurezza molti siti nucleari. "Ma serve un'ulteriore riduzione degli arsenali", prosegue il presidente americano, che poi si rivolge apertamente al suo omologo russo Vladmir Putin, tra l'altro assente al vertice cui hanno partecipato oltre 50 capi mondiali. "Perché Putin è andato al potere, o è tornato al suo incarico da presidente, per via della sua visione nell'enfatizzare la potenza militare invece dello sviluppo all'interno della Russia e della diversificazione dell'economia, non abbiamo visto il tipo di progresso che avrei sperato di conseguire con la Russia” bacchetta Obama.

Nucleare in Iran

Il Presidente USA ricorda anche il traguardo dell’accordo con l'Iran sul suo programma nucleare. Un accordo che “non è perfetto”, ripete più volte Obama. “Ma che, ancora una volta, è un inizio”. Come dimostra l'appello che lancia a Teheran: "L'Iran ha seguito la lettera dell'accordo sul nucleare – dice Obama – ma lo spirito dell'intesa richiede anche la capacità di inviare un segnale preciso alla comunità internazionale, quello che non si perseguono azioni provocatorie".

Su Trump

Non manca un riferimento alle Presidenziali che sanciranno il suo successore a novembre. Le proposte di Donald Trump "dimostrano come sappia davvero poco sulla politica estera e sulla politica nucleare", attacca in risposta alle affermazioni del miliardario repubblicano che vorrebbe un arsenale atomico in Giappone e Corea del Sud e non esclude l'uso di armi nucleari in Siria e Iraq contro l'Isis. "La gente presta attenzione alle elezioni americane. Quello che noi facciamo è importante per il resto del mondo. Perfino quei paesi abituati ad atmosfere carnevalesche in politica vogliono sobrietà e chiarezza" specifica Obama.

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