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Obama fa la voce grossa con Nethanyau: “Tregua umanitaria immediata”

In una conversazione telefonica il presidente degli Stati Uniti ha presentato a Nethanyau l’urgenza di arrivare ad un cessate il fuoco umanitario nei tempi più stretti possibile.
A cura di Andrea Parrella
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Continua ad essere molto intricata la situazione in Medio Oriente, dove la tensione tra Israele e Palestina pare tutt'altro che prossima ad una risoluzione. Se ieri era stato un messaggio comunitario da parte delle Nazioni Unite e di John Kerry a sollecitare una tregua, richiesta parzialmente accontentata, visto una tregua di 24 ore che Nethanyau ha promosso con riserva verso la neutralizzazione dei tunnel israeliani, a fare la voce grossa con il premier israeliano, oggi è lo stesso presidente Obama. In serata, il presidente degli Stati Uniti ha fatto circolare una nota diramata dalla Casa Bianca nella quale sostiene senza mezzi termini il bisogno di  "Un cessate il fuoco umanitario immediato e incondizionato". Tra il presidente americano e il premier israeliano c'è stata lunga conversazione telefonica nella quale si è presentato come essenziale, per Obama, un immediato stop del conflitto, che in poche settimane ha già provocato più di un migliaio di vittime, molte delle quali per parte palestinese.

Nethanyau oggi, nel primo pomeriggio, ha perorato la propria causa sottolineando che tutti e cinque i cessate il fuoco annunciati erano stati puntualmente disattesi da Gaza: "Israele ha accettato cinque cessate il fuoco, inclusi due per motivi umanitari, che Hamas ha sempre respinto. Noi non abbiamo ripreso i combattimenti, sono stati loro a farlo". Questi i motivi avanzati diverse ore fa da Nethanyau per rifiutare una tregua umanitaria immediata che anche Hamas aveva accettato. Dopo un primo no arrivato ieri al prolungamento del cessate il fuoco fino alla mezzanotte di oggi, Hamas era tornata sui suoi passi e accettato una nuova tregua: “In risposta all’intervento dell’Onu e considerando la situazione del nostro popolo e in occasione della festa di Eid, è stato concordato tra le fazioni della resistenza di accettare una calma umanitaria di 24 ore a partire dalle 14.00 di domenica locali”.

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