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Julian Assange e il caso Wikileaks

Obama: “Condanna Manning era sproporzionata”. E Assange ci ripensa: non si consegna a Usa

Nella sua ultima conferenza stampa da presidente Barack Obama è tornato a parlare della decisione di ridurre la pena per Chelsea Manning, la “talpa” di Wikileaks che verrà scarcerata il 17 maggio. Su Trump: “Gli ho detto che non si può fare il presidente da soli”.
A cura di Susanna Picone
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A Washington è andata in scena l’ultima conferenza stampa da presidente degli Stati Uniti d’America di Barack Obama. Un presidente che ha approfittato dell’occasione per ringraziare i giornalisti con cui ha lavorato questi 8 anni. “Avere voi in questo edificio ci ha fatto lavorare tutti meglio, perché la stampa è l'occhio critico su quelli che hanno il potere”, ha detto Obama sottolineando come “gli americani e la democrazia hanno bisogno della stampa”. Il presidente ha affrontato diversi temi tra cui il provvedimento nei confronti di Chealsea Manning, che passò a Wikileaks documenti segreti del Pentagono e del dipartimento di Stato. Lo ha fatto affermando che “Manning ha scontato una dura sentenza in carcere” e che “la sua condanna era sproporzionata”. “Ho valutato il suo caso nei dettagli”, ha aggiunto quindi Obama sottolineando di non prestare attenzione ai tweet di Assange. La decisione di Obama di ridurre la pena per Chelsea Manning, che verrà scarcerata il 17 maggio, non sarebbe però sufficiente perché Julian Assange si consegni alle autorità americane come promesso. A The Hill, uno dei legali di Assange, Barry Pollack, ha detto che Assange accoglie positivamente la decisione di Obama “ma è meno di quanto volesse: aveva chiesto la grazia e la scarcerazione immediata”.

Obama nel corso della sua ultima conferenza stampa ha parlato anche dei rapporti con Donald Trump, definiti “cordiali”. “Gli ho offerto i miei consigli su temi sia nazionali sia internazionali”, così Obama aggiungendo di aver detto al presidente eletto che il lavoro del presidente è “talmente grande che non lo si può fare da soli”. “Intrattenere rapporti costruttivi con la Russia è una priorità degli Stati Uniti ed è nell'interesse del mondo”, ha quindi spiegato Obama, aggiungendo però che con Vladimir Putin c'è stata un'escalation del sentimento anti-americano. Poi ha invitato gli Stati Uniti a difendere la propria visione del mondo e a non perpetrare prepotenze nei confronti dei Paesi più piccoli, con un riferimento a Russia e Cina. “È importante per me prendermi del tempo, è metabolizzare questa esperienza, scriverò”, ha quindi detto Obama sottolineando di voler trascorrere del tempo con la moglie Michelle e le figlie Sasha e Malia una volta lasciata la Casa Bianca.

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