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Obama avverte la Siria di Assad: “Se usa armi chimiche ci saranno conseguenze”

L’America, a parlarne è direttamente il suo presidente, teme che il regime siriano possa ricorrere alle armi proibite per spezzare l’assedio dei ribelli alla capitale. Da qui l’avvertimento: “Il mondo vi sta guardando, l’uso delle armi chimiche sarebbe inaccettabile”.
A cura di Susanna Picone
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L’America, a parlarne è direttamente il suo presidente, teme che il regime siriano possa ricorrere alle armi proibite per spezzare l’assedio dei ribelli alla capitale, da qui l’avvertimento: “Il mondo vi sta guardando, l’uso delle armi chimiche sarebbe inaccettabile”.

Mentre la guerra in Siria va avanti assumendo toni sempre più drammatici interviene l’America che mette in guardia il regime di Assad sull’eventuale uso di armi chimiche contro la popolazione. Il rischio, denunciato dai ribelli, è quello che il presidente siriano possa appunto far ricorso alle armi proibite per spezzare l’assedio alla capitale Damasco. E Obama, durante un incontro di esperti a Washington, si è rivolto direttamente a Bashar al Assad e a chi gli obbedisce: “Il mondo vi sta guardando, l’uso di armi chimiche sarebbe totalmente inaccettabile. E se farete il tragico errore di usare queste armi ci saranno conseguenze e sarete ritenuti responsabili”. Il presidente americano ha anche aggiunto, riguardo la situazione in Siria, che il suo Paese continuerà a sostenere “le legittime aspirazioni della popolazione”, impegnandosi con l’opposizione e fornendo loro aiuti umanitari e ciò di cui hanno bisogno. Perché l’obiettivo dell’America è quello di lavorare per la transizione a una “Siria libera dal regime di Assad”.

La Siria di Assad risponde sulle armi chimiche – Ed è proprio il governo di Assad, tramite la televisione di stato, che ha risposto sulle armi chimiche: “La Siria ribadisce che in nessuna situazione userà le armi chimiche contro il suo popolo” – così la nota di commento al segretario americano Clinton – con Assad che ha proseguito facendo riferimento alla “difesa del suo popolo e alla lotta contro il terrorismo legato ad Al Qaida e sostenuto da Paesi noti, primo gli Stati Uniti”. Che Bashar al Assad possa davvero ricorrere alle armi chimiche lo sostiene però anche il generale Manaf Tlass, uno dei più importanti militari siriani ad aver fatto defezione (mentre è notizia delle ultime ore che anche il portavoce del ministero degli esteri, Jihad Makdossi, avrebbe abbandonato il regime). L’ex amico del presidente, al Sunday Times, ha parlato di Assad come di “un criminale di guerra staccato dalla realtà”, capace di usare armi chimiche per scongiurare fino all’ultimo la sua caduta.

Le Nazioni Unite ritirano il “personale non essenziale” – Infine, che la situazione in Siria, a parte il rischio dell’uso delle armi chimiche, diventi ogni giorno più pericolosa, viene confermato anche dalle scelte delle Nazioni Unite che hanno deciso di sospendere le operazioni nel Paese dilaniato dalla guerra, di ritirare il “personale non essenziale” e di vietare i viaggi fuori dalla capitale Damasco a quelli che restano. Tutto questo mentre non si arresta il bilancio delle vittime, comprese donne e bambini, di cui ogni giorno si ha notizia dalla Siria: solo ieri, secondo quanto affermato dagli attivisti dei Comitati locali di coordinamento, sono morte almeno 125 persone.

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