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Parla il capo di Ryanair: “Noi, meglio di Alitalia. E pagheremo le tasse in Italia”

L’amministratore delegato della compagnia aerea low cost, Michael O’Leary, in Puglia per festeggiare i 9 milioni di passeggeri trasportati, rassicura: “Non scappiamo, se ci sono nuove leggi sui contributi le rispetteremo”.
A cura di Redazione
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O' Leary Ryanair

"Non scappiamo dall'Italia. Seguiremo le regole, c'è una nuova legge in materia di contributi sociali, e Ryanair la rispetterà". A parlare è Michael O'Leary, amministratore delegato di Ryanair, la compagnia low cost più nota al mondo. L'amministratore delegato irlandese garantisce: Ryanair non scapperà dall'Italia e anzi ci saranno nuove rotte e nuovi programmi. La domanda sul comportamento della compagnia nasce dopo il decreto ‘Crescita 2.0' del governo Monti che dal 2013 obbliga anche Ryanair a pagare tasse e contributi come le altre imprese in Italia. O'Leary ha evidenziato che le tasse per gli assunti nelle basi Ryanair in Italia costeranno alla compagnia circa 2 milioni di euro, e che non accadrà – come in Spagna – nessuna fuga.
Oggi Michael O'Leary ha festeggiato in Italia, in Puglia, i 9 milioni di passeggeri trasportati da Ryanair. E nel farlo ha attaccato la compagnia italiana di bandiera: "In Puglia – ha detto – il futuro sarà Ryanair, non Alitalia". Nel corso del 2013, ha previsto O'Leary che la compagnia irlandese trasporterà circa 2,7 milioni di passeggeri da Bari e Brindisi, "contribuendo a mantenere i 2.700 posti di lavoro creati negli ultimi nove anni in Puglia".

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