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Nuovo avviso di garanzia per Pizzarotti: nel mirino la cessione di una società partecipata

Nel mirino la cessione della società partecipata Stu Pasubio. Pizzarotti conferma la notizia su Facebook, ma sottolinea di essere stato informato da fonti giornalistiche e che al momento non ha ricevuto alcun avviso di garanzia presso il proprio domicilio.
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A cura di Charlotte Matteini
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pizzarotti 2016

Un altro avviso di garanzia pende sulla testa di Federico Pizzarotti, sindaco di Parma ed ex esponente del Movimento 5 Stelle. Secondo le prime indiscrezioni, l'indagine – condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, coordinato dalla pm Paola Dal Monte – riguarderebbe la vendita della società partecipata Stu Pasubio, impegnata nella riqualificazione dell'area circostante la stazione ferroviaria della cittadina emiliana e il sindaco sarebbe indagato, insieme all'ex commissario governativo Mario Ciclosi, per la cessione della quota di maggioranza della società. Turbata libertà di scelta del contraente, l'accusa mossa a Ciclosi e Pizzarotti. Secondo le prime ipotesi, il commissario si sarebbe accordato con l'unico partecipante al bando, la società Remilia Srl di Reggio Emilia, e Pizzarotti avrebbe dovuto modificare il bando. Il fascicolo relativo a questo nuovo filone d'indagine è stato aperto dalla Procura nel 2012, a ridosso delle polemiche che si scatenarono in Consiglio Comunale in seguito alla cessione. Non sono Pizzarotti e Ciclosi, nel mirino della Procura ci sarebbero anche tutti i membri dell'allora consiglio di amministrazione della Stu Pasubio.

A confermare l'iscrizione nel registro degli indagati attraverso un post Facebook è lo stesso sindaco di Parma Federico Pizzarotti, che ribadisce di aver appreso la notizia da fonti giornalistiche e che nessun avviso di garanzia materiale sia giunto al suo domicilio: "Abbiamo liberato Parma da 40 milioni di euro di debiti, ma risulto indagato. Devo comunicarvi che sono venuto a conoscenza di una nuova indagine nei miei confronti, relativa a una questione di oltre quattro anni fa, quando diventato sindaco da pochissime settimane ho dovuto affrontare il difficile e grave problema del debito di Parma, che sappiamo tutti ha rischiato di mandare la città in default. Pur non conoscendo per nulla i dettagli dell'indagine, che non mi sono stati comunicati in modo ufficiale ma che ho appreso dalla stampa, so che si tratta della vendita di Stu Pasubio", si legge nel post.

"Sinceramente mi sorprendo dell'indagine, visto che la vendita di Stu Pasubio era una procedura già in atto e visto che la società in questione era una partecipata che aveva oltre quaranta milioni di debiti. Chi l’ha comprata era l’unico soggetto che aveva interesse ad acquisire la partecipazione per completare l’operazione immobiliare. Quello che abbiamo fatto noi, continuando l'operazione del commissario Ciclosi, è stato di liberare i parmigiani da un debito di più di 40 milioni lasciato in eredità. Sono tranquillo, sono sereno, soprattutto perché non mi occupo dei bandi di gara che escono, ci sono i tecnici per questo. So che anche questa volta il risultato è stato salvaguardare gli interessi dei parmigiani. Mi sono preso un impegno verso la città, assumendomi ogni onere. Continuerò a fare quello che ho sempre fatto, nel rispetto della legge e a tutela dei miei concittadini. Mi sorprende solo che ancora una volta la notizia esca dalla Procura senza che un avviso di garanzia con dettagli utili e dati essenziali arrivi al diretto interessato", conclude Pizzarotti.

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