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Nuovi cabli di Wikileaks: a Guantanamo anche vecchi e bambini

Wikileaks ha diffuso nuovi documenti riservati sui detenuti nel carcere di Guantanamo. I documenti si riferiscono a un periodo che va dal 2002 al 2009 e riguardano anche persone che col terrorismo avevano poco a che vedere.
A cura di Alfonso Biondi
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Wikileaks

Colpo grosso di Wikileaks. Stavolta Julian Assange e soci hanno diffuso dei documenti riservati riguardanti 779 detenuti nel carcere di Guantanamo. A fare da eco alle scottanti rivelazioni hanno subito provveduto prestigiosi giornali statunitensi e non solo: New York Times, Le Monde, il Washington Post, il Guardian, El Pais, solo per citarne alcuni. Guantanamo è un carcere di massima sicurezza, voluto nel 2002 dall'amministrazione Bush e finalizzato alla detenzione di prigionieri catturati in Afghanistan e ritenuti collegati ad attività terroristiche. I documenti pubblicati Wikileaks riguardano un lasso di tempo che va dal 2002 al 2009 e forniscono i rapporti completi riguardanti ogni singolo detenuto.

Nei rapporti ci sono tutte le informazioni su ogni prigioniero a partire da quello che avevano addosso al momento della cattura, fino alle malattie da cui erano affetti, al comportamento che assumevano in carcere. Si scopre che i prigionieri erano classificati per grado di pericolosità (alto, medio e basso) e che per essere portato a Guantanamo bastava davvero poco, anche solamente indossare un particolare tipo di orologio Casio (un modello che Al Qaeda spesso dava agli studenti dei corsi di esplosivi)

Emerge poi una gestione molto discutibile di alcuni casi specifici: ad esempio quello del 69enne Mohammed Sadiq, affetto da demenza senile, che fu imprigionato a causa di alcuni numeri di telefono sospetti ritrovati in casa sua e che sarebbero appartenuti al figlio. Sadiq fu interrogato per ben 6 settimane e nonostante fosse stato ritenuto non affiliato ad al Qaida e "privo di valore di intelligence per gli Stati Uniti" fu rilasciato solamente 4 mesi dopo. Ma c'è anche il caso di un ragazzino di appena 14 anni che fu imprigionato perché rapito dai Talebani e arruolato a forza dagli stessi. Questa vicinanza al gruppo terroristico era abbastanza per trattenere il ragazzo. I documenti diffusi rivelano anche che molti paesi inviavano i propri agenti a Guantanamo per interrogare i prigionieri. Tra questi paesi ci sono la Russia, la Cina, l'Arabia Saudita, l'Algeria, la Tunisia.

Tra i nuovi documenti ce ne sono anche alcuni riguardanti i rifugi utilizzati da Osama Bin Laden e dal suo vice Ayman al Zawahiri. I vertici di Al Qaeda si sarebbero mossi tra Tora Bora, sulle montagne dell’Afghanistan occidentale, e il Pakistan per sfuggire ai militari americani.

In seguito alla pubblicazione dei cabli, molto dura la reazione Casa Bianca: "Condanniamo nella maniera più assoluta la pubblicazione di informazioni riservate e giudichiamo negativamente la decisione dei media di pubblicare documenti ottenuti illegalmente che riguardano il carcere di Guantanamo".

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