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Nuove misure antiterrorismo nei musei: Firenze e Napoli si adeguano

Il Mibact ha diffuso una circolare diretta ai Musei autonomi e agli enti regionali e territoriali per ribadire l’importanza di adeguati piani di sicurezza e antiterrorismo. Da lunedì 16 novembre anche i musei innalzeranno il livello di controlli e i primi direttori, fra i quali quelli di Firenze e Napoli, stanno già ridiscutendo i piani di sicurezza delle strutture.
A cura di Federica D'Alfonso
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A pochi giorni dagli attentati di Parigi anche l'Italia innalza le misure di sicurezza: il Viminale ha elaborato un piano antiterrorismo, con lo scopo di innalzare la vigilanza sugli eventi che prevedono un elevato afflusso di persone, a iniziare dalle partite di calcio fino alle manifestazioni religiose. Si sviluppano misure di sicurezza che hanno l'unico precedente nel 2004, dopo agli attentati terroristici di Madrid. L'allarme attentati è previsto da una legge del 2004: i piani antiterrorismo, quelli che prevedono il cosiddetto "rischio antropico", esistono già e mettono in atto una serie di accorgimenti, per esempio prove di esodo. Ora si tratterà di aggiornare e integrare le procedure.

Rientrano nelle misure adottate nell'era "post Parigi" anche i musei. Una circolare diffusa lunedì 16 novembre dal Mibact invita ad analizzare ed eventualmente rivedere i piani di sicurezza e antiterrorismo. Le nuove misure riguardano soprattutto i maggiori musei italiani, i cosiddetti super-musei come gli Uffizi di Firenze, Brera e la Galleria Borghese a Roma. La richiesta, visto "il grave contesto nazionale ed internazionale", è che le direzioni "si attengano al rigoroso rispetto delle procedure di sicurezza previste dai piani di emergenza che ogni istituto ha predisposto" e che sia provveduto "tempestivamente a segnalare alle competenti forse di polizia eventi o situazioni ritenute pericolose nei confronti del rischio antropico".

La circolare, indirizzata alle direzioni generali, alla soprintendenza archeologica speciale per il Colosseo e per Pompei, ai direttori dei Musei autonomi e ai segretari regionali, invita gli istituti maggiormente vulnerabili per la presenza di un elevato numero di visitatori o per la loro rappresentatività a verificare che nel relativo piano di emergenza, tra gli scenari emergenziali, "sia ricompreso il rischio connesso ad azioni di terrorismo, provvedendo in caso contrario ad aggiornare ed integrare il piano".

I grandi Musei autonomi si adeguano alle direttive indicate dal Mibact, primo fra tutti il complesso degli Uffizi di Firenze. Tra le nuove misure di sicurezza annunciate vi sarà un uso più rigoroso del metal detector, che verrà rimesso anche a Palazzo Pitti. Lo ha annunciato il direttore della galleria degli Uffizi Eike Schmidt. "E poi ci saranno misure di sicurezza che non si vedono, e che ovviamente non non sveliamo".

Nella giornata di ieri, 17 novembre, anche a Napoli si sono discusse le nuove misure in materia disicurezza. Bellenger, il direttore di Capodimonte, ha annunciato una riunione con la vigilanza, dichiarando come la sicurezza nei musei sia un problema permanente, reso ancor più urgente dai tragici avvenimenti di Parigi. "Ho casa proprio nel X arrondissement, a pochi metri dal luogo della tragedia di venerdì. Al Bataclan sono stato tantissime volte, è un posto bellissimo. Che dire, è una cosa orrenda. Ora è tempo di agire, abbiamo fatto crescere fin troppo il mostro. Bisogna andare avanti e sostenere i valori della nostra civiltà". Anche Mauro Felicori, neodirettore della Reggia di Caserta, dichiara che si occuperà della sicurezza del museo: "È una priorità, ma sono sereno perché ci sono già i piani che regolano tutto questo".

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