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Nuova provocazione Corea del Nord: lanciato razzo a lungo raggio. Onu: “Ferma condanna”

Dopo il test nucleare dello scorso 6 gennaio la Corea del Nord ha lanciato un razzo a lunga gittata per la messa in orbita di un satellite. Convocato d’urgenza il Consiglio di sicurezza dell’Onu a New York: “Ferma condanna”.
A cura di Susanna Picone
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Update – Ferma condanna dell'Onu. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, convocato d'urgenza, ha condannato "con fermezza" il lancio di un missile a lungo raggio da parte della Corea del Nord. I quindici stati appartenenti hanno adottato una dichiarazione all'unanimità, sottolineando che si tratta di "una seria violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite". "C'è accordo nel condannare questo tipo di violazione delle sanzioni", ha detto l'ambasciatore del Venezuela, Rafael Ramirez, il cui paese ha la presidenza di turno del Consiglio. Presto verrà adottata una risoluzione sanzionatoria "in risposta a queste pericolose e serie violazioni". La Casa Bianca ha condannato "l'azione provocatoria in palese violazione delle risoluzioni dell'Onu": "Gli Stati Uniti sono impegnati alla sicurezza degli alleati nell'area e assumeranno le misure necessarie per difendersi e per difendere gli alleati e rispondere alle provocazioni della Corea del Nord". Per il ministro italiano degli Esteri Paolo Gentiloni "il lancio di un missile a lungo raggio costituisce l'ennesima provocazione da parte della Corea del Nord, che a solo un mese di distanza da un test nucleare è tornata a violare apertamente le risoluzioni del consiglio di sicurezza, mettendo ancora una volta a rischio la pace e la sicurezza internazionali e regionali". Anche Federica Mogherini, alto rappresentante Ue per la politica estera, ha condannato l'episodio, aggiungendo che la Corea del Nord "deve adempiere ai suoi obblighi internazionali e abbandonare i programmi per lo sviluppo di missili balistici, capacità nucleari e armi di distruzione di massa, in modo completo, verificabile e irreversibile".

Nuova provocazione della Corea del Nord, che dopo il test nucleare del 6 gennaio scorso ha lanciato un razzo a lunga gittata per la messa in orbita di un satellite. La riuscita dell'operazione, tutta da verificare, è affidata alla tv di Stato Kctv. L’operazione, che ha scatenato immediate reazioni di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, è stata completata in circa 10 minuti da quando il razzo ha lasciato alle 9:01 locali (1:31 in Italia) la base di Dongchang-ri, su esplicito ordine del “comandante supremo Kim Jong-un”. “Abbiamo inviato in orbita il satellite Kwangmyongsong-4”, ha detto la tv di regime, dopo aver allertato la comunità internazionale dell'arrivo di un annuncio “importante e speciale” via radio e tv poco prima. Sul successo il governo di Seul ha espresso da subito forti dubbi: il razzo avrebbe percorso una traiettoria di alcune centinaia di chilometri esplodendo a sudovest dell'isola sudcoreana di Jeju.

Immediate condanne – “Un'azione provocatoria in palese violazione delle risoluzioni dell'Onu”, ha commentato la Casa Bianca, condannando “nei termini più forti” la mossa di Pyongyang. Per il premier nipponico Shinzo Abe si è trattato di un fatto “inaccettabile”. La presidente sudcoreana Park Geun-hye ha parlato di “provocazione inaccettabile che merita pesanti sanzioni”. Ban Ki-moon, segretario generale dell'Onu, ha sollecitato la Corea del Nord a porre fine “alle azioni provocatorie immediatamente” osservando attraverso un portavoce che la mossa del Nord è maturata “nonostante la richiesta della comunità internazionale per evitare un atto del genere”. Anche Mosca ha condannato l’azione di Pyongyang. La Corea del Nord mostra una preoccupante mancanza di rispetto della legge internazionale e “il corso scelto da Pyongyang non può non essere oggetto di una netta critica”, così il ministero degli Esteri, esortando la Corea del Nord a riflettere sul fatto che la contrapposizione all'intera Comunità internazionale non risponde agli interessi stessi del Paese e sottolineando un grande danno alla sicurezza regionale. A New York è stato convocato d'urgenza il Consiglio di sicurezza dell'Onu.

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