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Nuoto, Ian Thorpe esce allo scoperto: “Sono omosessuale!”

Il clamoroso outing dell’ex fenomenale nuotatore, è arrivato dalla frequenze di “Channel Ten”: canale televisivo australiano. Nell’intervista Ian Thorpe ha parlato anche dei suoi problemi con la depressione.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo la confessione in diretta televisiva di Lance Armstrong, che dichiarò di aver usato sostanze dopanti, un altro ex campione dello sport ha scelto una telecamera per svelare al mondo il suo segreto. Si tratta di Ian Thorpe, uno dei diamanti più splendenti del nuoto, capace di vincere ben cinque medaglie d'oro, tre d'argento e una di bronzo in diverse edizioni dei giochi olimpici. Ritiratosi nel 2006 a soli 24 anni, dopo aver avuto diversi problemi causati dalla depressione (su tutti, l'alcolismo), l'ex "Thorpedo" si è confidato davanti alle domande del noto anchorman televisivo australiano Michael Parkinson. La rivelazione arriva dopo molti pettegolezzi sulla sua vita privata e altrettante smentite rilasciate dallo stesso atleta che, nel 2002, realizzò una propria linea di biancheria intima dando vita ad ulteriori illazioni sul suo conto. Prima di lui, nel mondo dello sport australiano, fu il 26enne Matthew Mitcham a dichiarare a tutti di essere gay. Nel 2008, il tuffatore parlo apertamente della sua vita privata durante i giochi olimpici di Pechino.

I precedenti nel calcio – Nell'edizione nella quale venne a galla l'omosessualità di Mitchman, ci furono anche i casi della ciclista Judith Arndt, della schermitrice Imke Duplitzer, delle atlete di "Handball" Gro Hammerseng e Katia Nuberg e delle due calciatrici Natasha Kai e Victoria Svensson, quest'ultima passata alla storia anche per esser stata la calciatrice donna che l'ex presidente del Perugia, Luciano Gaucci, voleva far giocare nella nostra Serie A maschile. Sono diversi i casi anche nel mondo del calcio. Nel gennaio di quest'anno, l'ex giocatore tedesco della Lazio, Thomas Hitzlsperger, rivelò tutto al quotidiano "Die Zeit": "Sono gay e lo ammetto perché spero si possa fare un passo avanti nel mondo dello sport sotto quest’aspetto". Una dichiarazione che arrivò subito dopo quelle di altri campioni italiani che, quasi tutti, mostrarono delicatezza, tolleranza e rispetto verso le preferenze sessuali di molti dei loro colleghi. Un tema che, nel giugno scorso, venne addirittura ripreso da Navi Pillay, Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, che invitò tutti i gay nel calcio ad uscire alla scoperto.

 

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