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Nove scuole su dieci a rischio crollo. I dati del MIUR premiano Napoli

La maggior parte delle scuole italiane non rispetta i criteri di costruzione antisismici. Il MIUR replica: “Non è presente il dato che serve a stabilire la sicurezza di un edificio”.
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Il ministero dell'Istruzione ha fornito recentemente dati utili per testare lo stato di salute degli edifici scolastici italiani. Le notizie che arrivano purtroppo non sono buone. I dati presenti oggi nell'Anagrafe dell'edilizia scolastica fanno riferimento alla progettazione degli edifici – se costruiti o meno secondo le più recenti norme antisismiche – e non sono aggiornati, al momento, con i successivi adeguamenti. Oltre 2.700 scuole italiane che si trovano in zone a elevato rischio terremoto non sono state progettate o adeguate alle più recenti norme antisismiche. Considerati i precedenti di Amatrice nel 2016 e San Giuliano di Puglia del 2002, in cui persero la vita una maestra e 27 bambini proprio nel crollo di una scuola elementare, di fatto un'intera generazione di studenti, la lezione sarà servita a sensibilizzare l'opinione politica italiana?

Secondo i dati forniti dal ministero in caso di terremoto intenso non siamo certi della tenuta dell'edificio. I dati del MIUR, aggiornati all'anno scolastico 2015/2016, delineano un quadro ben preciso: nove edifici su dieci non garantiscono gli standard di sicurezza a studenti e docenti. In totale sono 44.486 scuole pubbliche su 50.804 ad essere in pericolo. Una cifra allarmante.

Ma come mai così tanti rischi in un Paese altamente sismico? La costruzione degli edifici scolastici o il loro adeguamento fanno riferimento a norme antisismiche approvate da un decreto datato 2008, quasi dieci anni fa. Il risultato di questa ricerca evidenzia come molte strutture in quanto vecchie risultano più vulnerabili. In Italia oltre 8mila scuole si trovano in edifici costruiti almeno 50 anni fa, e 331 di queste risultano proprie nelle aree del paese in cui si prevede che ci saranno i sismi più devastanti. Sono quasi tutte scuole elementari, materne o istituti professionali. E con la mente si torna al terribile 24 agosto 2016 quando Amatrice e la sua scuola furono rase al suolo. Eppure il plesso scolastico ‘Romolo Capranica' nel 2012 erano fu ristrutturato e adeguato secondo le recenti norme antisismiche e solo per un caso all’interno non vi erano alunni e insegnanti.

I terremoti degli ultimi 10 anni

Il crollo della scuola di Amatrice nel 2016 (foto di Simona Berterame)
Il crollo della scuola di Amatrice nel 2016 (foto di Simona Berterame)

Negli ultimi anni l'Italia è stata attraversata da continui movimenti sussultori e oscillatori che hanno provocato scosse di terremoto più o meno forti. I terremoti più tragici sono stati quello dell’Aquila del 2009 di magnitudo pari a 6.3 che ha provocato  309 vittime, quello dell’Emilia (2012) di magnitudo 6.1 e che ha causato un totale di 27 vittime e e il più recente terremoto del Centro Italia (2016) che ha causato 299 morti.

La terra continua a tremare

Il 26 settembre sono state registrate nel centro Italia tre scosse di lieve intensità ma che hanno riportato alla luce vecchie paure. Il sisma più forte è avvenuto a Campotosto, in provincia de L’Aquila, con magnitudo del 3,1, seguito da un’altra scossa del 2. Circa un’ora dopo un altro terremoto, stavolta con epicentro vicino Arquata del Tronto, di magnitudo 2.9. La prima scossa del 3.1 è stata registrata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Ingv, alle 3.02 del mattino di martedì 26 settembre con ipocentro a nove chilometri di profondità ed epicentro tra le province di L’Aquila e Rieti. La scossa è stata avvertita dalla popolazione anche a Teramo e debolmente sulla costa adriatica.

La mappa del pericolo

La scuola di San Giuliano di Puglia crollata nel 2002 (@LaPresse)
La scuola di San Giuliano di Puglia crollata nel 2002 (@LaPresse)

Gli edifici più in pericolo secondo la mappa tracciata dai dati del MIUR sono il ‘R. Piria' di Solano Superiore, Scilla (RC), la Scuola primo grado e primaria ‘M. Della Porta' di Comino, frazione di Guardiagrele (CH), la Scuola primaria ‘Gianluca Catenaro(Evan Gorga)' di Broccostella, frazione di Pescosolido (FR) la Scuola primaria e Istituto Omnicomprensivo di Amatrice (RI), la Scuola di primo grado e primaria ‘Giovanni XXIII – Petrella Salto di Sant'Elpidio, Pescorocchiano (RI) la Scuola primaria ‘G. De Carolis' di Spoleto (PG), l'Istituto alberghiero ‘Fratelli Viano da Lessona' Masserano (BI) e la Scuola di primo grado, primaria e dell'infanzia ‘Buja' (UD).

Edifici scolastici napoletani

In questa speciale mappa  l'area metropolitana di Napoli è l'eccezione che conferma la regola. In tutta la provincia di Napoli per esempio, su oltre 2mila scuole censite, di progettate o adeguate in seguito alle norme antisismiche ne risultano 151. A Milano sono invece 33, a Roma 60. Nelle  province come Cagliari, Oristano, Sassari, Gorizia e Trieste non ne compare neppure una. Tra le zone con maggiore presenza di scuole sicure troviamo la provincia di Lucca, con il 73 per cento del totale,  segue Trapani (46 per cento), L’Aquila (43 per cento) e Frosinone (40 per cento).

La risposta del Miur

I dati presenti in anagrafe sono inseriti dagli enti locali ai quali compete la gestione degli edifici, dei comuni per le scuole del primo ciclo e le province per le scuole del secondo ciclo. Ma soprattutto non è presente in Anagrafe il dato sulla vulnerabilità sismica degli edifici che è quello che serve per stabilire o meno la sicurezza di un edificio in caso di sisma. L'impegno del governo attuale e di quello precedente sull'edilizia è oggettivamente importante e va ricordato dopo anni di tagli e disinvestimenti: oltre 7 miliardi investiti che arrivano quasi a 9 con gli ultimi finanziamenti di pochi giorni fa. Quanto ai dati, gli edifici non sono 50.804 ma 42.204 di cui 36.240 realmente attivi. L'analisi, pur approfondita, non ha dunque tenuto conto della ‘coabitazione' in alcuni casi di più istituzioni scolastiche nella stessa struttura.

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