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Non solo Scozia. Ecco l’Europa (modificata) del sogno separatista

A poche ore dall’esito del referendum scozzese, il Daily Mail ha pubblicato il “patchwork” degli indipendentisti europei. Come sarebbe il Vecchio Continente se tutti i movimenti (dalla Catalogna alla Padania, passando per le Fiandre) vedrebbero realizzato il proprio sogno.
A cura di Biagio Chiariello
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Poche ore e conosceremo l’esito del referendum in Scozia che dovrà decidere se rimanere parte del Regno Unito oppure infrangere una storia di 300 anni e diventare uno Stato indipendente. Al di là del risultato, questa consultazione sicuramente avrà un'eco enorme (in particolare modo se dovesse essere secessione) da condizionare anche tutti quei Paesi che ambiscono all'indipendenza. Sono diverse le nazioni/regioni europee che si preparano – o che comunque hanno in mente – ad un referendum simile a quello scozzese. A tal proposito il Daily Mail ha pubblica due diverse mappe: la prima (realizzata dalla European Free Alliance) mostra come apparirebbe il Vecchio Continente se tanti movimenti secessionisti sparsi per l’Ue ottenessero l’autonomia a cui anelano; la seconda, invece, è la ricostruzione dell’Europa nel lontano 1360, quando diversi gruppi avevano un loro stato prima delle grandi unificazioni nazionali.

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Il sogno separatista in Europa, tutti i movimenti

Naturalmente per l’Italia c’è il sogno storico leghista della Padania Libera, ma non bisogna dimenticare il fronte per l’indipendenza in Sardegna e le rivendicazioni indipendentiste della popolazione veneta. In Spagna invece il sogno della Catalogna è più vivo che mai. Il Governo ha fissato per il 14 novembre un referendum molto simile a quello scozzese, in cui la popolazione locale dovrà esprimersi sulla possibilità che la regione si stacchi dal resto della Spagna, dove però ci sono tanti altri movimenti separatisti (baschi in testa). Il Belgio invece potrebbe essere diviso in Fiandre, Vallonia e regione di Bruxelles, alla luce della recente ascesa della Nuova Alleanza Fiamminga (N-VA) che attualmente detiene il 20% dei seggi nel Governo federale. Le rivendicazioni indipendentiste dalla Francia della popolazione corsa non sono mai tramontate:  nell’isola è attivo dal 1976 il Fronte di liberazione nazionaledella Corsica. Il caso più recente è però quello ucraino: “Se ci sarà il riconoscimento dell’indipendenza della Scozia, questo vorrà dire che la Crimea deve essere problema e senza alcun dubbio” ha detto Serghiei Axionov, presidente ad interim della penisola sul Mar Nero annessa con non poche tensione dalla Russia dopo un referendum plebiscitario.

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