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“Non licenziate i nostri papà”, l’appello nei disegni dei figli degli operai

Nei disegni dei bambini il dramma degli 82 dipendenti della Agrati ex Fivit Colombotto di Collegno che ha chiuso le attività.
A cura di A. P.
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"Non licenziare il mio papà, fai tornare il sorriso nella mia famiglia", è uno degli appelli scritti sui disegnini realizzati dai figli dei dipendenti della Agrati ex Fivit Colombotto di Collegno, tutti a rischio licenziamento dopo che l'azienda ha interrotto improvvisamente l'attività lavorativa. Stiamo parlando di 82 dipendenti che ora rischiano di ritrovarsi senza uno stipendio e una fonte di reddito per sfamare i figli e la propria famiglia. Una notizia che è arrivata all'improvviso il 30 gennaio scorso mentre gli operai stavano ancora lavorando in fabbrica a fare viti e bulloni per auto ed elettrodomestici. Una sofferenza lacerante che per forza di cose è arrivata anche nelle case, tra le famiglie e i figli. "Un sabato eravamo davanti ai cancelli a discutere e il figlio di un collega si è messo a fare un disegno quando lo ha finito ce lo ha fatto vedere. Sul foglio c’era scritto ‘Cattivi il mio papà perde il lavoro' e nel disegno una famiglia con i visi tristi" ha ricordato uno dei dipendenti dell'azienda.

Il disegno è stato così attaccato ai cancelli della fabbrica insieme gli striscioni di protesta e da allora altri bambini figli dei dipendenti hanno iniziato a realizzare i loro disegni. "Agrati non lasciare i mio papà senza lavoro" si legge in un disegno, "Ridai il sorriso alla mia famiglia" è scritto su un altro, "State rovinando i nostri sogni" recita ancora un altro disegno, mentre una bambina di 11 anni si rivolge al padre e scrive: "Mio papino non c’è bisogno che piangi di nascosto, perché anche se davanti a noi sorridi ho capito tutto, tranquillo ci sarò anche io nelle tue lotte. Non lascerò mai la tua mano". I lavori dei piccoli sono stati anche raccolti in un video diffuso su YouTube e su Facebook, e saranno portati oggi nel corteo di protesta che partirà dalla sala consiliare per arrivare fino ai cancelli della fabbrica.

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