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Omicidio di Noemi Durini a Lecce

Noemi Durini, pugni in faccia prima di essere uccisa: la 16enne aveva il volto sfigurato

Emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Noemi Durini a Specchia dall’autopsia sul corpo della ragazzina. Particolari che sembrano confermare l’aggravante della crudeltà nei confronti del 17enne, reo confesso del delitto.
A cura di Biagio Chiariello
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Noemi Durini sarebbe stata presa a pugni sul volto prima di essere accoltellata al collo. Il nuovo dettaglio sull’omicidio della 16enne di Specchia emerge dall’autopsia sul corpo della vittima. Un particolare, riportato dal Quotidiano Di Puglia, che sembra confermare l’aggravante della crudeltà contestata all’omicida reo confesso L.M., 17 anni, di Alessano, fidanzato della vittima, insieme alla premeditazione e ai futili motivi. Il giovane durante l’interrogatorio non aveva riferito i dettagli emersi dall’esame autoptico svolto martedì 19 settembre sul corpo di Noemi Durini. E cioè i segni del pestaggio trovati dai medici legali (Roberto Vaglio per la Procura, Ermenegildo Colosimo per l’indagato e Francesco Introna per la madre della ragazza).

I segni delle percosse sul volto della vittima

Già la madre di Noemi aveva notato i colpi sul viso della figlia, qualche mese prima della scomparsa della giovane, una sera che la 16enne era rientrata a casa dopo essere uscita col fidanzato. La donna aveva così presentato una denuncia per lesioni e per violenza privata, finita poi all’attenzione della magistratura dei minori. Lesioni analoghe a quelle sul volto, sono state trovate dai medici legali sulle braccia e sulle gambe di Noemi, mentre sulla testa sono state notati diversi colpi di coltello. Uno di questi ha provato la rottura dell’arma, tanto che un frammento è stato rinvenuto nella nuca della giovane vittima.

La verità del 17enne, reo confesso dell'omicidio

Da parte sua, L. M., ha riferito di aver colpito la fidanzata con una sola coltellata, alla testa. Ed un paio di colpi di pietra. Non è stato in grado di riferire dunque cosa abbia provocato le altre lesioni. Ma gli inquirenti stanno cercando di capire anche dove si trovi l’arma del delitto. Il 17enne sostiene di aver avvolto ciò che restava del coltello della sua maglietta e di aver sepolto il tutto in un punto della campagna di Castrignano che però non ricorderebbe più.

La posizione del padre del fidanzato di Noemi

Nel frattempo i carabinieri hanno acquisito il filmato dell’intervista rilasciata a “Chi l’ha visto” dai genitori dell’indagato, quella in cui la madre e il padre di L.M. vengono a sapere della confessione del figlio. Non fosse altro perché l’uomo ha ammesso poi di stare mentendo perché il ragazzo gli avrebbe rivelato la verità la sera prima. L’obiettivo è capire se si possa configurare solo il favoreggiamento – non punibile dal codice quando si tratta di familiari – oppure qualcosa di più grave. Il padre è indagato per concorso in occultamento di cadavere, ma le perquisizioni, le ispezioni e le altre indagini non hanno trovato riscontri.

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