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Nobel per la Pace 2015 al Quartetto per il dialogo nazionale tunisino

Il prestigioso riconoscimento assegnato alle quattro organizzazioni della società civile tunisina “per il contributo determinante nella costruzione di una democrazia pluralistica in Tunisia in seguito alla Rivoluzione dei Gelsomini”.
A cura di Biagio Chiariello
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Il Nobel per la Pace 2015 è stato assegnato al Quartetto per il dialogo nazionale tunisino “per il suo contributo determinante nella costruzione di una democrazia pluralistica in Tunisia in seguito alla Rivoluzione dei Gelsomini”. Lo ha annunciato il Comitato norvegese dei prestigiosi riconoscimenti da Oslo, specificando che il Nobel è stato conferito al “quartetto” nella sua interezza e non alle singole organizzazioni che ne fanno parte. Le candidature pervenute in questa edizione sono state 273 candidature, tra cui 68 organizzazioni e 205 persone.

Il quartetto è formato da quattro organizzazioni della società civile: il sindacato generale dei lavoratori Ugtt, il sindacato patronale Utica, l’Ordine degli avvocati e la Lega Tunisina per i Diritti Umani. Rappresentano, appunto, diversi settori e interessi della società e negli ultimi anni hanno contribuito in qualità di mediatori per la democratizzazione del paese, dopo la rivoluzione del 2011. Un premio dalla indiscutibile connotazione politica, in un momento assai complicato per la democrazia tunisina che deve guardare ai problemi economici e al terrorismo di matrice jihadista. Ricordiamo a tale riguardo l'attentato al Museo del Bardo dello scorso 19 marzo, nel quale hanno perso la vita anche degli italiani.

Nato nell’estate del 2013, "quando il processo di democratizzazione rischiava di frantumarsi per gli omicidi politici e un diffuso malcontento social", il quartetto – si legge nella motivazioni del premio assegnato dal comitato norvegese dei Nobel – "ha dato vita a un processo politico pacifico alternativo in un momento in cui il Paese era sull’orlo della guerra civile"; ed è stato "determinante per consentire alla Tunisia, nel giro di pochi anni, di creare un sistema costituzionale di governo che garantisce i diritti fondamentali di un’intera popolazione, a prescindere dal sesso dalle convinzioni politiche e dal credo religioso".

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