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No Tav, la Cassazione annulla gli arresti domiciliari per Nicoletta Dosio

La donna ha commentato: “La lotta paga e non è vero che il più prepotente ha sempre ragione. Quest’esperienza ci dimostra che l’opposizione collettiva all’ingiustizia è l’unica arma vincente”.
A cura di Davide Falcioni
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Nicoletta Dosio potrà smettere di scontare la pena agli arresti domiciliari: l'ha deciso la Cassazione, che ha cancellato le misure restrittive adottate nei confronti di una delle figure di maggior spicco del movimento No Tav, che da tempo ha adottato – cme forma di disobbedienza – la sistematica violazione delle misure cautelari che le vengono imposte dal Tribunale di Torino. La Dosio, tuttavia, non torna completamente in libertà poiché, nell'ambito di un altro provvedimento, è sottoposta al divieto di dimora a Susa. La Cassazione, in particolare, nell'inchiesta sugli episodi del giugno 2015 ha annullato la prima misura restrittiva, l'obbligo di firma dai carabinieri, emessa la scorsa estate. La Dosio aveva cominciato subito a non rispettare la disposizione e, di conseguenza, era stato disposto un aggravamento del regime cautelare.

Le motivazioni della decisione della Suprema Corte non sono ancora note, ma gli avvocati difensori della Dosio avevano sollevato una questione sull'uso di video da parte della accusa. Il provvedimento degli ermellini riguarda anche un altro No Tav, Fulvio Tapparo. Dosio resta soggetta al divieto di dimora a Susa in una seconda indagine, relativa a dimostrazioni in Valle di Susa del dicembre 2015 e gennaio 2016.

In un commento sulla sua pagina Facebook la Dosio ha dichiarato: "La lotta paga e non è vero che il più prepotente ha sempre ragione. Quest'esperienza ci dimostra che l'opposizione collettiva all'ingiustizia è l'unica arma vincente. Ma la strada della ribellione non si interrompe qui: ora dobbiamo batterci per la libertà di tutte e tutti. Un grazie a Valentina ed Emanuele, i nostri avvocati per i quali diritto e giustizia vanno ben oltre i banchi dei tribunali. Un abbraccio a voi che avete condiviso con me quest'esperienza e che continuate testardamente, giorno dopo giorno questa nostra avventura di liberazione: il viaggio non è finito, la lotta continua".

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