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Assolti i 4 No Tav che incendiarono compressore. Erano accusati di terrorismo

Emessa la sentenza del processo d’appello nei confronti di quattro attivisti No Tav che nel maggio 2013 incendiarono un compressore: assoluzione piena.
A cura di Davide Falcioni
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Ore 17.30 – Claudio Novaro, avvocato della Difesa, ha commentato la sentenza: "Per la quinta volta un'autorità giudiziaria ci ha dato ragione, affermando che il teorema terrorismo non c'entra con i fatti in questione. E' forse ora che che la Procura di Torino cominci a ripensarci e a porsi domande". Alberto Perino, uno degli storici leader No Tav, ha aggiunto: "Ha vinto la Maddalena Libera Repubblica e non Maddalena che pensava fossimo ‘terroristi'. La procura si è voluta intestardire sul discorso di un terrorismo che non esisteva ed è stata sconfitta un'altra volta. Ha fatto sprecare soldi e tempo ai cittadini italiani".

Ore 16 – La sentenza della Corte d’Assise di Appello di Torino ha confermato quella di primo grado per i quattro attivisti No Tav condannati a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Alla lettura della sentenza erano presenti anche numerosi attivisti del Movimento No Tav.

UPDATE ore 15.50 – Sono stati assolti i 4 attivisti No Tav Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi. Erano acusati di terrorismo per il danneggiamento di un compressore in Val di Susa.

E' attesa per oggi la sentenza nel processo d'appello per Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi, i quattro militanti No Tav che nella primavera del 2013 parteciparono ad un'azione al cantiere del tunnel geognostico di Chiomonte, in Val Di Susa. Il procuratore generale Maddalena, in procinto di andare in pensione (è infatti alla sua ultima udienza), ha confermato la richiesta di condanna a 9 anni e 6 mesi di reclusione, riproponendo l’accusa di terrorismo già sostenuta in primo grado dalla procura, ma bocciata dai giudici e anche dalla Cassazione (due volte). I quattro attivisti furono infatti condannati in primo grado per danneggiamento.

La scorsa settimana Maddalena nella sua arringa aveva dichiarato: "Io per ragioni anagrafiche ho ricordi di sabotaggio e istintivamente li colloco assieme a tanti fatti di terrorismo che hanno martoriato questo paese. Mi sono chiesto come mai quest'opera di ‘minimizzazione': credo che derivi dal fatto che mancano in questa vicenda alcune nozioni classiche come i colpi di rivoltella o di pistola, come nelle Br". Oggi al teorema accusatorio ha replicati Claudio Novaro, avvocato del quattro No Tav: "Nella prospettazione dell’accusa si gonfia il significato da dare all’episodio in questione, l’accettazione del rischio che qualcuno si potesse fare male. Però non si è fatto male nessuno, c’è stato il danno del compressore e lo si monta fino a farlo assurgere ad un fatto che può creare un grave danno al sistema Paese e persino convincere le istituzioni a recedere dalla decisione dell’opera". Novaro ha poi continuato: "Mi spaventa il fatto che se questi atti vengono considerati terroristici  un domani non sappiamo cosa capiterà perché tutto quello che viene ritenuto scomodo dalle istituzioni potrà essere perseguito come atto terroristico"

Il botta e risposta tra accusa e difesa è proseguito con Maddalena: "Non ci sono bombe democratiche e il sabotaggio è considerato terrorismo dalla legge”.

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