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No Tav, Alfano: “Delinquenti che potevano uccidere in Val di Susa”

Il ministro dell’Interno a Torino ha parlato dell’attacco dei No Tav al cantiere di Chiomonte definendolo un “fatto gravissimo ed esecrabile”. Annunciato un potenziamento della vigilanza e l’istituzione di una task force fra governo e territori interessati.
A cura di Biagio Chiariello
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Al cantiere di Chiomonte ci sono stati "fatti gravissimi ed esecrabili". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, al termine del Comitato per la sicurezza riunito d'urgenza in prefettura, a Torino, dopo il violento attacco sferrato nella notte dai No Tav al cantiere Ltf in Val di Susa, dove si sta scavando il tunnel geognostico per la realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità. "Lo Stato non si fa fermare da alcuni delinquenti che questa notte potevano uccidere. Lo Stato c'è, ascolta e poi decide, e lo ha fatto" ha aggiunto Alfano. Nel resoconto della Questura riferito all'assalto, avvenuto in pochi minuti intorno alle 3.15, si è parlato di circa 30 persone, tutte a volto coperto, che hanno preso di mira perimetro del cantiere in un caso tagliando un piccolo tratto di recinzione, in altri cercando di bloccare con cavi di acciaio alcuni varchi normalmente utilizzati dalla Forza Pubblica per gli interventi all'esterno dell'area. Azioni simultanee, su più fronti, utilizzando bengala, razzi esplosi da un rudimentale mortaio, artifici pirotecnici, bombe carta e bottiglie incendiarie lanciate contro i poliziotti e le attrezzature, alcune delle quali sono rimaste danneggiate.

Durante il suo intervento Alfano ha manifestato la decisione di potenziare la vigilanza al cantiere e di istituire una task force fra governo e territori interessati che avrà sede in una unità di missione al ministero delle Infrastrutture. "Abbiamo mezzi e risorse per rispondere a questa escalation. Noi vinceremo queste resistenze illegali" ha detto il capo del Viminale. Ad ogni modo, ha sottolineato che "il cantiere va avanti, utilizzeremo tutti i fondi europei e non consentiremo ritardi che mettano a repentaglio i finanziamenti che ci arrivano dall'Europa per agevolare paradossalmente il disegno di chi vuole rallentare il cantiere in modo che si perdano i soldi e che l'opera non abbia a realizzarsi perchè non ci sono le risorse". Un "grazie di cuore" alle forze dell'ordine per l'impegno con cui difendono il cantiere per la Torino-Lione e "alla magistratura per la forza e l'equilibrio con cui conduce i delicati accertamenti sulle vicende della Valle di Susa", ha aggiunto Alfano.

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