22 CONDIVISIONI

No alle benedizioni religiose a scuola: lo conferma il Consiglio di Stato

La decisione nel merito sarà presa poco prima di Natale. Tutto nasce da una delibera di un consiglio d’istituto di Bologna, che aveva organizzato una benedizione pasquale nei locali scolastici.
22 CONDIVISIONI
scuola_generica

Sono di nuovo vietate le benedizioni religiose a scuola. Ieri mattina, secondo quanto riporta il “Comitato bolognese Scuola e Costituzione”, la VI sezione del Consiglio di Stato ha stabilito la validità della sentenza del Tar dell’Emilia Romagna dello scorso febbraio. La sentenza aveva annullato, a sua volta, una delibera di consiglio di un istituto bolognese che, invece, aveva autorizzato l’ingresso a scuola di un sacerdote per benedire gli alunni e le loro famiglie in occasione della Pasqua.

Una decisione sul merito della vicenda sarà presa solo il prossimo 20 dicembre, pochi giorni prima di Natale. Il Ministero della Pubblica Istruzione, che, attraverso l’intervento dell’Avvocatura dello Stato, aveva richiesto la concessione di un provvedimento cautelare di somma urgenza contro la decisione, ha deciso di rinunciare formalmente a tutte le istanze cautelari. Decade, così, il decreto del Consiglio di Stato dello scorso marzo, che aveva sospeso la sentenza del Tar bolognese. Ovviamente, l’obbligo di non effettuare le benedizioni a scuola vale solo per l’istituto interessato, ma è chiaro che le più recenti decisioni della magistratura amministrativa creano un importante precedente del quale tutte le altre scuola d’Italia dovranno necessariamente tener conto in futuro.

Il Comitato che ha proposto il ricorso esprime ora “soddisfazione per l'esito della fase cautelare del giudizio, confidando che le nostre ragioni saranno accolte anche nella successiva fase di merito.” Prima della pronuncia del Tar dell’Emilia Romagna la giurisprudenza prevedeva che le benedizioni a scuola fossero possibili, previa delibera del consiglio d’istituto e con attenzione che fossero organizzate al di fuori dell’orario delle lezioni, senza obbligare gli studenti non credenti a partecipare al rito. La nuova impostazione, che non trova d’accordo il Ministero della Pubblica Istruzione, prevede che i locali scolastici non possano, invece, essere concessi per attività di culto.

Il Tar dell’Emilia Romagna già nel 1993 era stato precursore nell’ambito delle sentenze su manifestazioni religiose nelle scuole, sancendo l’illegittimità di messe e benedizioni in orario scolastico poiché la celebrazione di riti e liturgie era da considerarsi un’attività estranea alle finalità dell’istituzione.

22 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views