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Nizza, l’eroe in scooter che ha cercato di fermare il camion è vivo: “Ero pronto a morire”

L’uomo che tutti credevano morto intervistato dal quotidiano francese Nice Matin: “Ero lucido e pronto a morire per fermarlo, quando lo scooter è caduto mi sono aggrappato alla portiera del camion e ho colpito più volte l’autista killer”
A cura di Antonio Palma
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In molti pensavano che fosse tra le 84 vittime del terribile attentato di Nizza del 14 luglio scorso dopo aver tentato con un gesto eroico di fermare in scooter il camion piombato sulla folla, ma in realtà il protagonista dello straordinario gesto di coraggio è rimasto ferito durante l'episodio ma è vivo. A raccontarlo e a raccogliere la sua testimonianza è stato il quotidiano francese Nice Matin che lo ha intervistato. Sotto il solo nome di battesimo di Franck, l'uomo ha spiegato che quella sera era arrivato sulla Promenade des Anglais con la moglie per assistere ai fuochi e quando ha visto il camion si stavano allontanando in motorino per prendere un gelato.

"Abbiamo sentito delle urla e mia moglie ha detto ‘fermati, c'è qualcosa di strano'. Abbiamo visto gente che correva in tutte le direzioni, come se fosse in fuga da qualcosa. Poi abbiamo visto il camion che arrivava. Mi ha superato passando sul marciapiede. Ho deciso di accelerare, mia moglie mi ha preso per un braccio e mi ha chiesto dove andavo. Mi sono fermato, le ho detto di scendere e scappare e ho accelerato, più che potevo" ha raccontato l'uomo che ha una cinquantina d'anni.

"Era orribile. Per raggiungere il camion, bisognava fare lo slalom fra vivi e morti. Andavo a tutta velocità. Il camion continuava a passare dalla strada al marciapiede. Sbatteva dappertutto. Sono riuscito a mettermi alla sua sinistra" ha ricostruito ancora Franck. Come si vede anche da un video diffuso online, quando ha raggiunto il mezzo guidato da Mohamed Lahouaiej, lo scooter di Franck è caduto ed è stato travolto dal camion. L'uomo però ha raccontato di essersi messo a correre mentre il tir rallentava e di essere riuscito ad aggrapparsi alla portiera.

"Ho scagliato lo scooter contro il camion. Ho continuato a corrergli dietro. Ricordo di esser caduto poi mi sono rialzato. Non sapevo più quel che facevo. Alla fine son riuscito ad attaccarmi alla cabina! Ero sul predellino a livello del finestrino aperto. L’ho colpito e colpito ancora, sul volto. Con tutte le mie forze con la mano sinistra, ma lui non diceva nulla" ha raccontato l'uomo che ha rischiato la vita. "Lui voleva sparare. Mirava, premeva il grilletto, ma non funzionava. Ero lucido e pronto a morire per fermarlo. E continuavo a colpirlo perché non riuscivo ad aprire quella maledetta porta. Allora, mi ha dato un colpo in testa" ha spiegato l'uomo. Poi la pistola ha iniziato a funzionare ed è nato lo scambio a fuoco con gli agenti nel quale è rimasto ucciso.

"Ho sentito dei rumori. Era la polizia che cominciava a sparare. Allora sono scivolato fra le ruote del camion. Mi sono messo a pancia in giù, la testa girata su un lato. Sparavano in tutte le direzioni. Mi sono fatto fermare dalla polizia che ha dovuto logicamente pensare che fossi un terrorista. Poi ho vomitato" ha raccontato Franck che ala fine se l'è cavata con una costola rotta e varie ferite minori ma sta bene.

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