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Nigeria: fermata una bimba-kamikaze di 10 anni, era pronta a farsi saltare in aria

Sventato un nuovo massacro in Nigeria: la polizia ha fatto sapere di aver fermato una bambina di soli 10 anni che sotto il vestito tradizionale celava un giubbetto imbottito di esplosivo e che si stava preparando a farsi saltare in aria.
A cura di Susanna Picone
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C’era anche una bambina di soli 10 anni tra le persone fermate oggi in Nigeria dalla polizia. Una bambina di 10 anni kamikaze che era pronta a compiere un attentato terroristico a Katsina, nel nord del Paese. La piccola sotto il vestito tradizionale celava infatti un giubbetto imbottito di esplosivo, necessario per farsi saltare in aria: “Le forze dell'ordine – ha dichiarato il portavoce del governo nigeriano Mike Omeri – hanno arrestato oggi tre presunti membri del Boko Haram tra cui una bambina di 10 anni con indosso una cintura di esplosivo”. La località di Kitsina è vicina alla città di Kano, colpita nell'ultima settimana da diversi sanguinosi attentati suicidi compiuti da donne. L'ultimo è andato in scena oggi all'università, dove sono rimaste uccise sei persone. Nell'istituto era ripresa l'attività proprio oggi, dopo la pausa per la festa di fine Ramadan. La donna kamikaze è entrata con un ordigno artigianale nel Politecnico, mescolandosi agli studenti che stavano consultando i tabelloni del campus.

Terroristi di Boko Haram responsabili delle violenze in Nigeria

Prima dell’attentatrice di oggi, lunedì due ragazze si erano fatte saltare in aria a un distributore di benzina e in un centro commerciale mentre domenica una giovane donna era stata bloccata all’ingresso di un campus studentesco. Sembra dunque inarrestabile la violenza in tutta la Nigeria con i Boko Haram che hanno intensificato nelle ultime settimane gli attacchi. Il gruppo estremista che imperversa nel Paese africano è anche il responsabile del rapimento di oltre duecento studentesse avvenuto ad aprile, vicenda che ha indignato e spinto alla mobilitazione il mondo intero. Le operazioni dell'esercito finora non hanno però portato alla liberazione delle giovani. Solo una sessantina di loro nelle scorse settimane sono riuscite a scappare.

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