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Niente visita specialistica entro 60 giorni? Puoi andare da privato pagando solo il ticket

Secondo il piano nazionale di governo delle liste d’attesa esistono 4 differenti tipi di priorità e tempistiche massime entro le quali il Sistema sanitario nazionale è tenuto a erogare le prestazioni richieste. Se non rispettate, il cittadino può richiedere la visita o l’esame strumentale presso strutture private, pagando solamente il costo del ticket.
A cura di C. M.
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Lista d'attesa troppo lunga per un esame da prenotare con il sistema sanitario nazionale? Si può ricorrere a prestazioni private pagando solo il ticket. E' quanto riferisce il portale Studio Cataldi, che in un approfondimento pubblicato sul sito analizza il Piano nazionale di governo delle liste d'attesa, informando i potenziali pazienti della possibilità di ricorrere a cure private pagando solo il ticket in particolari occasioni.

Secondo il Piano nazionale, infatti, esistono priorità e tempi massimi entro i quali il Ssn deve obbligatoriamente erogare gli esami e le visite specialistiche richieste dal paziente mediante prescrizione del medico di famiglia. Esistono 4 priorità temporali individuate dal documento: U per erogazione della prestazione urgente, ovvero entro le 72 ore, B per prestazioni in tempi brevi, massimo 10 giorni, D per prestazioni differibili (30 giorni per una visita, 60 per un esame strumentale) e infine P per prestazioni programmate entro 180 giorni dalla prescrizione.

"Il Piano nazionale di governo delle liste d'attesa ha poi individuato anche 58 prestazioni, tra quelle offerte dal Ssn, il cui tempo massimo d'attesa va garantito almeno al 90% dei cittadini che ne fanno richiesta. Con particolare riferimento agli esami strumentali, da erogare entro 60 giorni, tra di essi rientrano anche le Tac, in particolare quelle, con e senza contrasto, al torace, all'addome (superiore, inferiore o completo), al capo, al rachide e allo speco vertebrale, al bacino. Tra gli esami strumentali che vanno erogati entro 60 giorni al 90% dei cittadini ci sono, poi la mammografia, la Rmn cervello e tronco encefalico, la Rmn pelvi, prostata e vescica, la Rmn muscoloscheletrica, la Rmn colonna vertebrale, l'ecografia capo e collo, l'ecocolordoppler cardiaca, l'ecocolordoppler dei tronchi sovra aortica, le ecografie addome, mammella e ostetrica-ginecologica", scrive Studio Cataldi.

Stando quindi a quanto previsto dal piano nazionale, nel caso in cui i tempi di attesa non vengano rispettati, il cittadino ha diritto ad andare presso uno studio medico privato ed effettuare la prestazione necessaria pagando esclusivamente il ticket, senza alcun costo aggiuntivo. "Già prima della stipula del primo Piano nazionale, l'articolo 3 del decreto legislativo numero 124/1998 sanciva, infatti, l'obbligo per i direttori generali delle aziende unità sanitarie locali e ospedaliere di determinare i tempi massimi che possono intercorrere tra la data in cui una prestazione viene richiesta e quella in cui la stessa è erogata e la possibilità per l'assistito, qualora l'attesa si prolunghi oltre i predetti termini, di chiedere che la prestazione venga resa nell'ambito dell'attività libero-professionale intramuraria o, in subordine, ricorrendo a prestazioni interamente private", spiega Studio Cataldi.

L'accesso a questo tipo di prestazione privata, però, non è automatica e per poterne usufruire è necessario presentare al direttore generale dell'Azienda sanitaria locale una richiesta in carta semplice, nella quale andranno indicati i dati personal del paziente e i riferimenti temporali non rispettato, documentando adeguatamente la situazione, ovvero provando l'effettiva presentazione della richiesta di prestazione sanitaria e il motivo per cui la richiesta non è stata evasa nei termini previsti dal Piano nazionale.

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