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Niente ferie per Papa Francesco: vacanza tra preghiere e letture a Santa Marta

Papa Bergoglio trascorrerà nella sua residenza di Santa Marta il prossimo mese, dedicandosi alla lettura e alla preghiera con ritmi meno frenetici del normale. Sospese le udienze del mercoledì, ma continua l’appuntamento con l’Angelus domenicale.
A cura di Ida Artiaco
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Papa Francesco (Getty).
Papa Francesco (Getty).

Sarà un'estate all'insegna della preghiera e delle letture per Papa Francesco. Nulla di nuovo, dunque, per il Santo Padre che trascorrerà il prossimo mese sempre a Roma, nella sua residenza di Santa Marta, con gli stessi impegni di sempre, ma secondo un ritmo meno frenetico, grazie al quale avrà più tempo libero da dedicare ai colloqui con le persone amiche e allo studio dei dossier. Unica concessione: la sveglia sarà più tardi, non più alle 04:45, a cui seguirà una messa privata senza la partecipazione dei fedeli. Inoltre, saranno sospese le udienze generali del mercoledì, anche se continuerà l'appuntamento fisso dell'Angelus domenicale.

Una scelta decisamente diversa da quella dei suoi predecessori. Papa Wojtyla amava, infatti la montagna, dove si recava proprio durante i mesi estivi per fare lunghe passeggiate in silenzio e a contemplare la natura. Benedetto XVI, invece, preferiva rintanarsi nella dimora estiva di Castel Gandolfo, storica residenza per la villeggiatura dei Pontefici e che oggi, inutilizzata da Bergoglio, è aperta al pubblico. In realtà, Papa Francesco non fa delle vere e proprie vacanze dai lontani anni Settanta, come lui stesso ha confessato durante un volo di ritorno dalla Corea nel 2014. Da allora, ha sempre voluto vivere il tempo del riposo estivo senza allontanarsi dalla sua residenza abituale e dalla sua città.

Questa decisione affonda le radici nelle tradizioni della famiglia Bergoglio. "Noi non eravamo ricchi, arrivavamo alla fine del mese normalmente, ma non di più. Non avevamo una macchina, non facevamo le vacanze o tali cose", ha raccontato il Santo Padre. Ma c'è di più: "Una volta, ho letto un libro, interessante – ha continuato -, il titolo era: "Rallegrati di essere nevrotico". Anch’io ho alcune nevrosi e una di queste nevrosi è che sono un po’ troppo attaccato all’habitat. L’ultima volta che ho fatto vacanze fuori Buenos Aires, con la comunità gesuita, è stato nel 1975. Poi, sempre faccio vacanze, ma nell’habitat: cambio ritmo. Dormo di più, leggo le cose che mi piacciono, sento la musica, prego di più… E questo mi riposa".

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