Netanyahu: “La Francia è il paese più pericoloso per gli ebrei”
In un rapporto del Ministero della Diaspora israeliano si indica la Francia come il paese "più pericoloso per gli ebrei". Il dossier, discusso ieri dal governo di Tel Aviv, rivela che "l'antisemitismo islamico si sta rivelando,tra le forme di antisemitismo, quello guida nel mondo occidentale". Il periodo peggiore è stato in concomitanza con l'Operazione Bordo Protettivo compiuta da Israele nella Striscia di Gaza tra il luglio e l'agosto del 2014: in quei giorni gli atti di antisemitismo in Francia sono aumentati del 400% rispetto allo stesso periodo del 2013. Secondo il dossier, che ha preso in esame la situazione in Francia, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Germania, Australia, Turchia, Usa, Argentina e paesi dell'ex Unione Sovietica, "la maggior parte degli incidenti riportati sono stati commessi da musulmani, di più nelle nazioni dove ci sono larghe comunità musulmane".
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato: "I governi del mondo devono impegnarsi con maggiore vigore contro l'antisemitismo. Noi peraltro dobbiamo facilitare l'immigrazione ebraica nella terra d'Israele". L'appello segue quello rivolto dopo gli attentati di Parigi, quando il primo ministro di Tel Aviv aveva invitato gli ebrei a fare ritorno in Israele, indispettendo non poco il governo francese. Netanyahu, in vista delle prossime elezioni, ha già avviato una massiccia campagna elettorale incentrata anche sul ritorno degli ebrei in Israele. Il premier andrà a parlare anche al Congresso Usa malgrado Obama abbia già fatto sapere di non avere intenzione di incontrare il primo ministro in quell'occasione.