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Nelson Mandela, rivelazioni dell’ex agente Usa: “Dietro l’arresto c’era la Cia”

Le rivelazioni dell’ex agente Cia Donald Rickard: “Mandela era comunista e in mano ai russi. Andava fermato”
A cura di Antonio Palma
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Dietro l'arresto del leader sudafricano anti apartheid Nelson Mandela ci fu la Cia. A rivelarlo in dichiarazioni destinate a far discutere è un ex pezzo grosso dell'agenzia di intelligence statunitense, Donald Rickard, all'epoca dei fatti viceconsole Usa a Durban e agente operativo della Cia in Sudafrica. Secondo il suo racconto al regista britannico John Irvin, autore di un film sui giorni che precedettero l’arresto di Mandela, "Mandela’s Gun", mostrato in anteprima al festival di Cannes,  l'agenzia Usa avrebbe dato la soffiata decisiva per l'arresto del leader nero da parte della polizia del Sudafrica razzista nel 1962. A seguito di quell'arresto Mandela si fece quasi 30 anni di carcere prima di diventare il primo presidente nero del nuovo Sudafrica democratico.

Le rivelazioni dell'uomo, riprese oggi in evidenza dal Sunday Times britannico, però vanno oltre e raccontano di una Cia attivamente impegnata per la cattura del leader dell’African National Congress. Donald Rickard, che è morto pochi mesi fa a 88 anni poco dopo l'intervista, infatti ha rivelato di essere stato lui stesso ad occuparsi in prima persona dell'operazione Mandela 54 anni fa perché per la Cia il leader doveva essere fermato in quanto "un comunista in mano ai russi". La Cia temeva che Mandela "avrebbe potuto incitare una guerra in Sudafrica in cui gli Usa sarebbero potuti essere coinvolti. Ci trovavamo sull’orlo del precipizio e doveva essere fermato ed io l’ho fermato", ha raccontato Rickard, rivelando di aver usato i suoi contatti nello stesso partito del leader sudafricano per poterlo individuare e passare poi le informazioni alla polizia locale.

Nelson Mandela, dopo esser stato per sei mesi fuori dal Sudafrica per cercare supporto per il suo partito, infatti era ritornato da poco in patria sotto copertura e stava viaggiando in macchina con il suo amico attivista Cecil Williams da Durban a Johannesburg quando fu fermato e catturato. "Ho saputo quando sarebbe venuto e come … così sono stato coinvolto e così è stato preso Mandela", ha detto Rickard, per nulla pentito e ancora convinto che Mandela era all’epoca "un giocattolo dei sovietici" , uno che "si definiva democratico, ma mentiva ed era orgoglioso di essere comunista", uno che "andava fermato prima di dar vita a un’ondata di guerriglia" e ad un successivo "intervento russo".

"Fu un vergognoso tradimento" ha commentato Ronnie Kasrils, veterano dell’Anc ,respingendo le accuse di comunismo contro Mandela e l'African National Congress. "È  un atto d'accusa grave" ha commentato invece il portavoce dell'Anc, Zizi Kodwa, assicurando: " Abbiamo sempre saputo che c'è stata una collaborazione tra alcuni paesi occidentali e il regime dell'apartheid e ancora oggi ci sono chiari tentativi di destabilizzare il nostro partito al potere democraticamente".

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