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Nelle metro di Roma un vademecum per la sicurezza delle donne in città

Il libretto, realizzato dal Comune di Roma, verrà distribuito da oggi nelle metropolitane della capitale. All’interno 10 regole per non correre pericoli, ma anche una sezione dedicata allo stalking e una serie di numeri telefonici da contattare in caso di pericolo.
A cura di Antonio Palma
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Sicurezza nelle Metro

Il Pallino per i vademecum sembra un vero tratto distintivo per l’amministrazione comunale di Roma. Sul sito del Comune se ne trovano a decine e riguardano gli aspetti più disparati della vita di un cittadino, dallo sport, al problema usura, dalle elezioni ai mezzi pubblici. Ma si sa il cavallo di battaglia del Sindaco Alemanno e di tutta la giunta è la sicurezza, fin dalla campagna elettorale del 2008, così questa volta è il momento del “Vademecum per la sicurezza delle donne”, un libretto con dieci regole dedicato alle donne per destreggiarsi tra i pericoli della metropoli capitolina.

Il manuale è stato presentato ieri in Campidoglio, ma nasce il 9 maggio 2010 come collaborazione tra Omniares Communication e Roma Capitale, come ha ricordato il presidente della commissione capitolina alla Sicurezza, Fabrizio Santori, e sboccia da un percorso sul problema della sicurezza con incontri, dibattiti e corsi di autodifesa ai quali hanno partecipano donne dello spettacolo, forze dell’ordine e ragazze comuni. Il libretto di 24 pagine sarà distribuito in diecimila copie nei luoghi di maggior pericolo, come le uscite delle metro o alla fermata degli autobus, ma sarà anche pubblicato a parti su alcuni quotidiani.

Nel vademecum, patrocinato anche dalla Regione Lazio, i consigli sono quelli soliti del buon senso, "Evita strade buie o deserte” o “non lasciare documenti personali nel posto di lavoro o a casa di amici", ma anche consigli più attuali come “non inserire informazioni personali sui social network". All'interno anche una sezione sullo stalking, i numeri utili in caso di pericolo e le informazioni su Petra, un dispositivo ad hoc per la sicurezza personale sperimentato a Roma.  A patrocinare l’evento una serie di donne famose, dall’attrice Claudia Gerini alle giornaliste Paola Saluzzi e Cristina Guerra. "L'obiettivo è comunicare in modo diretto con i cittadini per colmare il forte divario tra sicurezza oggettiva e sicurezza percepita" ha detto una delle responsabili dell’iniziativa Anna Di Lallo, presidente di Omniares.

“Libere di sentirsi sicure” è lo slogan del progetto del Comune, che in realtà delega al cittadino la sua stessa incolumità lavandosene un po’ le mani e rinunciando al ruolo di tutore della sicurezza, facendo nient’altro che estendere a tutte le donne i consigli che ogni mamma lancia alle sue figlie adolescenti. Sarà che in un suo recente messaggio il Sindaco lamenta la scarsa presenza di Forze dell’ordine per le strade, ma la soluzione non può essere solo dare consigli, anche se utili, perché è giusto che le donne ritornino ad appropriarsi delle strade senza tanti accorgimenti.

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