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Nelle carceri italiane dal 1992 c’è stato in media un suicidio ogni sette giorni

Il dossier di OpenPolis: nonostante i numeri si siano abbassati con la riduzione del sovraffollamento negli istituti di pena, in Italia si continua a morire di carcere. Una realtà che riguarda i detenuti, ma anche di agenti di custodia, sebbene su questi non esistano dati ufficiali. Il numero di chi si toglie la vita in carcere cresce se si tiene conto anche delle morti meno chiare, “comunque legate al disagio della detenzione”.
A cura di Claudia Torrisi
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Dal 1992 a oggi, secondo i dati forniti dal ministero della Giustizia, in media si è suicidato un detenuto alla settimana. Nonostante i numeri si siano abbassati con la riduzione del sovraffollamento negli istituti di pena, in Italia si continua a morire di carcere. Un dossier di OpenPolis – "Dentro o fuori" – ha analizzato la situazione, incrociando i dati del ministero della Giustizia e quelli dell'associazione per i diritti dei detenuti "Ristretti Orizzonti" di Padova, che da anni elabora una statistica parallela a quella istituzionale sui decessi tra le sbarre – "Morire di carcere".

Una realtà che riguarda i detenuti, ma anche di agenti di custodia, sebbene su questi non esistano dati ufficiali e ci si possa basare solo su stime di fonti sindacali che parlano di almeno cento suicidi dal 2000 a oggi. Il numero di chi si toglie la vita in carcere cresce se si tiene conto anche delle morti meno chiare, "comunque legate al disagio della detenzione", si legge nel dossier OpenPolis, che individua in Poggioreale l'istituto dove si è verificato il maggior numero di casi.

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Dal 1992 il ministero della Giustizia pubblica annualmente il dato dei suicidi tra i carcerati, e lo stesso fa la statistica elaborata da Ristretti Orizzonti (che talvolta ha presentato un dato addirittura superiore a quello ufficiale), nata con lo scopo di raccogliere maggiori informazioni sul profilo di chi si suicida in cella e comprende, oltre ai suicidi accertati, anche quelle morti meno chiare. Dal 2009 al 31 agosto 2016 l'associazione ha registrato 423 decessi in carcere. Per la maggior parte di tratta i persone tra i venticinque e i quarantaquattro anni d'età, ma l'incidenza è alta anche tra i più giovani – tra i venti e i ventiquattro anni – e quelli intorno ai cinquant'anni. Nel 77% dei casi, i detenuti si sono tolti la vita impiccandosi. In sessantaquattro episodi il suicidio è avvenuto tramite asfissia con il gas, in venti con avvelenamento, in sei soffocamento.

Dal 2009 il più alto tasso di detenuti che si sono tolti la vita si è verificato al carcere di Poggioreale a Napoli, dove si sono verificati diciannove casi. Seguono Firenze Sollicciano (diciassette) e Rebibbia (quattordici).

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