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Nella notte dell’Apocalisse Parigi apre le porte di casa e dona il sangue

Le case dei parigini all’insegna della “fraternité” uno dei pilastri repubblicani che il terrorismo vuole distruggere: la notte dell’apocalisse, grazie ai social i cittadini si sono saldati in una rete emozionante di sostegno reciproco e solidarietà.
A cura di Sabina Ambrogi
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Candele vicino al Bataclan.  REUTERS/Pascal Rossignol.
Candele vicino al Bataclan.  REUTERS/Pascal Rossignol.

Parigi sotto choc ha reagito con la solidarietà. Ieri sera, quando si faticava ancora a capire gli accadimenti, centinaia di parigini si sono messi in rete su tweeter hanno proposto di aprire le loro case ai passanti e a tutti coloro che hanno avuto bisogno di trovare un riparo o fare una sosta, o ricaricare il cellulare per avvertire i propri cari. Cinque linee importanti della metropolitana della capitale francese sono state chiuse, e le operazioni di polizia in corso hanno reso praticamente impossibile il rientro a casa per chi si trovava dall'altra parte della città.

L'hashtag su twitter #PorteOuverte con delle varianti anche in inglese #Opendoor o #OffeneTüren per i turisti e per chi era andato ad assistere all'amichevole Francia Germania, ha raggiunto in poche ore 460 000 tweet. Dei taxi hanno offerto il loro servizio gratuitamente.

"Se qualcuno è bloccato, posso ospitare da 2 a 3 persone, rue de Martyrs, nel 9° arrondissement. “il nostro divano letto è pronto per chi è bloccato nel ventesimo”.

Una giornalista invitava a “geolocalizzarsi” e indicare la posizione delle porte aperte in tutta Parigi:

"Una trentina di sconosciuti accolti. Emozionante e incredibile. Abbiamo un piccolo stock di birre. Tristi e sconvolti" tweetta un locale. Oppure Antoine twitta:

"Rue Castagnary, posso ancora ospitare persone, e i miei vicini anche probabilmente. 15esimo arrondissement".

Clement: "Non so bene a cosa serva ma posso aprire il mio appartamento nel 20esimo arrondissement, incrocio Rue de Pyrénées" e Arthur: “Sono a Belleville, se avete bisogno da questa parte”. Benjamin: “Abbiamo accolto tre persone, siamo il doppio al sicuro. E è doppiamente bene”.

Un successo tale che degli internauti hanno raccolto e messo in relazione messaggi di richiesta e quelli di offerta di aiuto. Nelle pagine a disposizione queste frasi incoraggiavano chi vagava per Parigi: “non dimenticate che non si deve aver paura. Il ruolo del terrorista è di terrorizzare. Non gli diamo questa soddisfazione. Non gli diamo senso”. Poi la cancellazione degli indirizzi “per l'anonimato collettivo”.

La gara di solidarietà non si è fermata a questo:i centri di raccolta sangue sono stati letteralmente presi d'assalto da volontari che hanno voluto donare sangue per i numerosi feriti, alcuni dei quali gravissimi, ricoverati in tutti gli ospedali dell'Ile de France. Dice uno dei responsabili di questi centri (EFS): “questa mattina 19 centri hanno aperto, ed erano stracolmi di volontari venuti a donare ”. E comunque si è potuto fare fronte da subito alle urgenze grazie alle donazioni regolari dei parigini.

In queste ore molti si stanno recando nei luoghi protagonisti degli attentati alla Rue Bichat e davanti al Bataclan: chi sta portando mazzi di fiori e messaggi, chi si raccoglie in silenzio. Il ministero degli Interni ha creato una pagina acebook su cui ciascuno poteva cliccare “sono salvo”. Dice la pagina “ si direbbe che ti trovi nella regione toccata dagli attacchi terroristi a Parigi. Di' ai tuoi amici che sei salvo” Ma anche per lanciare messaggi “Importante! Qualcuno ha un Philippe a casa? Sua figlia non ha più sue notizie”.

Nella catena di solidarietà un altro passo lo sta facendo anche l'informazione che al momento degli attacchi a Charlie Hebdo è stata pesantemente criticata: in alcuni casi la modalità invasiva e l'ansia di dare tutti i dettagli come si fosse trattato di un gioco è stata anche di intralcio ai blitz e alle azioni di polizia. Oggi i media francesi mantengono un altissimo livello di prudenza. Mentre in Italia si accavallavano supposizioni, commenti fatti diventare notizie certe, sui social francesi in genere è molto condivisa l'attenzione alle bufale e alle informazioni distorte. A queste si aggiunge l'appello alla prudenza nel rilacsiare informazioni e suggerire ricette cariche di odio. Prudenza, equilibrio e solidarietà sono in questo momento le chiavi più accreditate per reagire al terrorismo.

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Autrice televisiva, saggista, traduttrice. In Italia, oltre a Fanpage.it, collabora con Espresso.it. e Micromega.it. In Francia, per il portale francese Rue89.com e TV5 Monde. Esperta di media, comunicazione politica e rappresentazione di genere all'interno dei media, è stata consigliera di comunicazione di Emma Bonino quando era ministra delle politiche comunitarie. In particolare, per Red Tv ha ideato, scritto e condotto “Women in Red” 13 puntate sulle donne nei media. Per Donzelli editore ha pubblicato il saggio “Mamma” e per Rizzoli ha curato le voci della canzone napoletana per Il Grande Dizionario della canzone italiana. E' una delle autrici del programma tv "Splendor suoni e visioni" su Iris- Mediaset.
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