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Nel nome di Federico II. Torna il Pergolesi Spontini Festival dedicato agli Hohenstaufen

Dal 1 al 25 settembre torna la XVI edizione del festival marchigiano. Opere, concerti, spettacoli ripercorreranno l’albero genealogico dell’imperatore Federico II, dal Barbarossa a sua madre Costanza d’Altavilla, passando per i canti di cavalieri, trovatori e clerici vagantes medievali. Si inizia con “Il volo dell’aquila” messo in scena da Franco Dragone.
A cura di Redazione Cultura
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Affresco ritraente Federico II di Hohenstaufen con l'aquila
Affresco ritraente Federico II di Hohenstaufen con l'aquila

Un viaggio in musica dal XII secolo ai giorni nostri attraverso l'albero genealogico di Federico II di Hohenstaufen, imperatore del Sacro Romano Impero e re di Sicilia, nato nella cittadina marchigiana di Jesi nel 1194. È quanto accadrà da domani e fino al 25 settembre in diverse località della provincia di Ancora, dove andrà in scena la sedicesima edizione del "Pergolesi Spontini Festival" che, quest'anno, sarà dedicato interamente alla stirpe degli Hohenstaufen, alla quale appartenne Federico II, che Dante nel Paradiso definisce omaggiandola “Vento di Soave”.

Opere, concerti, spettacoli animeranno teatri storici, piazze, chiese e chiostri in questo mese dedicato a "Papi, imperatori, armi e amori sotto l'aquila sveva" attraverso la rievocazione dell’albero genealogico di Federico e i personaggi della sua famiglia: suo padre Enrico VI è tra i protagonisti di "Agnes von Hohenstaufen", il capolavoro di Spontini; sua madre Costanza d’Altavilla “che del secondo vento di Soave / generò ‘l terzo e l’ultima possanza” si racconta ne "Il volo dell’aquila", mentre a suo nonno Ruggero II riportano le "Liturgie per la Cappella reale di Sicilia" e la vicenda di San Guglielmo, Duca d’Aquitania che sostiene l’Antipapa Anacleto II contro il legittimo Papa Innocenzo I. Suo figlio Enzo è il protagonista della giovanile opera di Respighi, l’altro figlio Manfredi appare, insieme con un’ipotetica sorella di madre musulmana, ne "La Saracena", libretto incompiuto di Wagner. Nell’età compresa tra il Barbarossa e il secondo Federico, cavalieri, trovatori e clerici vagantes cantano canzoni, e tra esse i "Carmina Burana", che Carl Orff rese famosi nel XX secolo. Le laudi francescane dei “joculatores domini” chiamano in causa un frate assai vicino all’Imperatore, Elia da Cortona, compagno e successore di San Francesco.

All'interno del "Pergolesi Spontini Festival" gli ospiti compieranno un vero e proprio viaggio nel tempo che copre lo spazio tra il XII secolo e i giorni nostri: il repertorio sacro e profano dei secoli XII e XIII sotto gli alberi di Serra dei Conti e di Castelbellino, i capolavori pergolesiani nel settecentesco Teatro Pergolesi a Jesi e sotto le volte della Basilica di Loreto, le pagine dell’Agnese – nell’edizione italiana voluta nel 1954 da Francesco Siciliani, il grande organizzatore musicale scomparso vent’anni fa. E poi laboratori per bambini, passeggiate, degustazioni presso la "Mensa dei frati giullari" e un programma "Intorno al festival" di riflessioni musicologiche. L'apertura del programma artistico, invece, sarà affidato a Franco Dragone e alla sua festa teatrale de "Il volo dell'aquila" nella piazza jesina, dove l’imperatore è nato e dove si attende l’inaugurazione del nuovo museo dedicato a lui.

Info

Per informazioni e prenotazioni (laboratorio bambini, visite guidate e guida all’ascolto)

tel. +39 0731 202944 – marketing@fpsjesi.com

Per servizio trasporto organizzato da Jesi verso le altre località sede di spettacolo:

tel. +39 0731 202944 – segreteria@fpsjesi.com

Qui il programma.

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