Ndrangheta: sette arresti per contiguità, in manette anche un magistrato

C'è anche un magistrato tra le sette persone arrestare questa mattina dalla polizia con l'accusa di essere contigui alla cosca di ‘ndrangheta Bellocco, che opera nella Piana di Gioia Tauro. Nei loro confronti gli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria Polizia dalle prime luci dell'alba stanno eseguendo sette ordinanze di custodia cautelare firmate dalla Dda di Catanzaro. Gli arrestati devo rispondere a vario titolo delle accuse di corruzione in atti giudiziari, aggravata dall'aver favorito una cosca di ‘ndrangheta, e di concorso esterno in associazione mafiosa. L'operazione contro la cosca Bellocco che ha portato ai sette arresti, denominata "Abbraccio", è arrivata al termine di una complessa indagine condotta dalla squadra mobile di Reggio Calabria e coordinata dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto, dal procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo e del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli.

Il magistrato arrestato è Giancarlo Giusti, ex giudice delle esecuzioni immobiliari a Reggio Calabria e poi dal 2010 gip del Tribunale di Palmi, attualmente già sospeso dalle funzioni dal Csm in quanto coinvolto in una precedente vicenda giudiziaria. Giusti infatti era già ai domiciliari per una condanna a 4 anni nell'ambito di una inchiesta della Dda di Milano ed era stato sospeso dall'organo di autogoverno della magistratura. Giusti, era stato arrestato per corruzione aggravata dalle finalità mafiose il 28 marzo 2012 nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Milano sulla cosca dei Valle-Lampada. A causa delle sue condizioni di salute precarie il magistrato fu poi sottoposto ai domiciliari.