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‘Ndrangheta: arrestato il boss latitante Marcello Pesce, era a Rosarno

L’esponente dell’omonima cosca, considerato elemento di spicco nel traffico di droga, si nascondeva proprio nella Piana di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria.
A cura di Antonio Palma
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Dopo oltre sei anni di ricerche ininterrotte in Italia ma anche all'Estero, dove era stato segnalato più volte, nelle scorse ore è finito in manette il boss di ‘ndrangheta Marcello Pesce. Il pericoloso latitante è stato individuato e catturato dagli uomini della polizia di stato a Rosarno, nella città metropolitana di Reggio Calabria. Il boss infatti si nascondeva proprio nel suo territorio, nella piccola cittadina della Piana di Gioia Tauro. Secondo gli inquirenti, Marcello Pesce, detto ”U Ballerinu” perché amava fare la bella vita nei locali della movida, è elemento di spicco dell’omonima cosca di ‘ndrangheta guidata da Antonino Pesce, operativa proprio nella Piana di Gioia Tauro ma con ramificazioni ormai anche in Lombardia e in tutto il Nord Italia.

Marcello Pesce era latitante da oltre sei anni e su di lui pendeva una condanna per associazione di stampo mafioso e altri reati connessi. Era sfuggito alla cattura nell'aprile del 2010 grazie al messaggio in codice "è nata una bambina, è nata una bambina" arrivato sul suo cellulare poco prima dell'irruzione dei carabinieri nel suo appartamento. Il 52enne, considerato ultimo grande latitante della potente dinastia criminale calabrese, secondo gli inquirenti si occupava principalmente di traffico di droga tenendo rapporti con i broker del narcotraffico di cocaina. Nell'ambito di questa attività criminale Marcello Pesce negli anni avrebbe viaggiato molto, soprattutto in Sudamerica dove aveva stabilito rapporti consolidati con i cartelli della droga. Non aveva mai abbandonato però il suo territorio dove infatti è stato scoperto e arrestato dagli uomini dello Sco e della Squadra mobile di Reggio Calabria.

Gli agenti hanno fatto irruzione nella casa dove si nascondeva  questa mattina poco dopo le 5 dopo aver avuto conferma della sua presenza nell'abitazione. Pesce non ha opposto resistenza, né ha tentato la fuga. Insieme a lui gli agenti hanno fermato altre due persone, ora accusate di favoreggiamento. L’annuncio dell’arresto è arrivato via twitter da parte della stessa polizia che ha annunciato la cattura di Pesce attraverso il proprio account ufficiale. "L'arresto del boss latitante Marcello Pesce è l'ennesima dimostrazione che lo Stato vince sempre" ha commentato il sindaco di Rosarno Giuseppe Ida, aggiungendo: " I cittadini siano fiduciosi, la nostra terra sarà presto liberata dal giogo delle mafie. Esprimo a nome della città sentimenti di profonda gratitudine alle Forze dell'ordine per la brillante operazione eseguita".

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