‘Ndrangheta: arrestato il boss Labate, fra i ricercati più pericolosi d’Italia

Duro colpo delle forze di polizia alle cosche della ‘Ndrangheta calabrese. Gli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria infatti hanno arrestato il latitante Pietro Labate, 62enne boss dell'omonima cosca egemone nel quartiere Gebbione del capoluogo calabrese ed inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi d'Italia. La polizia è riuscita a catturare il boss dopo una lunga e complicata indagine coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e avviata dopo che Labate riuscì a sfuggire alla cattura nell'operazione ‘Archi' del 2011 quando finirono in manette diversi capi e gregari delle cosche calabresi. Labate, accusato di associazione mafiosa ed estorsione e condannato in primo grado a 20 anni di reclusione, come spesso accade ai boss non si era mosso dal suo territorio protetto dai gregari.

Girava tranquillamente nel suo quartiere –  Labate infatti secondo la ricostruzione della Procura non sospettava di avere il fiato sul collo degli inquirenti e girava tranquillamente per la città. Alla vista della polizia il boss, che era a bordo di uno scooter, ha cercato di darsi alla fuga ma gli agenti questa volta sono riusciti a fermarlo in tempo immobilizandolo e ammanettandolo. "La sua presenza nel quartiere Gebbione testimonia come i grandi latitanti di ‘ndrangheta non lasciano mai la zona d'origine e godono di complicità in quella fascia di popolazione che è con loro collusa e ne riceve benefici" ha commentato il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho. La polizia ora sta controllando cellulari e tablet trovati nel covo del boss per identificare i suoi fiancheggiatori durante la latitanza.