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‘Ndrangheta, arrestati due superlatitanti. Erano in un bunker pieno di armi

In manette Giuseppe Ferraro, ricercato dal 1998, e Giuseppe Crea, latitante dal 2006. Sono stati arrestati in provincia di Reggio Calabria.
A cura di Susanna Picone
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Due superlatitanti della ‘ndrangheta sono stati arrestati questa mattina all’alba dagli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria con il supporto della prima divisione dello Sco diretta da Andrea Grassi. Si tratta di due esponenti dei clan della Piana di Gioia Tauro: Giuseppe Ferraro, ricercato dal 1998, e Giuseppe Crea, latitante dal 2006. Il blitz della Polizia di Stato, ancora in corso, è scattato in provincia di Reggio tra Melicucco e Rizziconi. I due ricercati finiti in manette sono stati trovati in un bunker che, da quanto si apprende, era nascosto dentro un costone in una località chiamata Agro di Maropati. Si tratta di una costruzione in metallo dotata all'interno di tutti i confort. Nel loro nascondiglio è stato trovato anche un arsenale pieno di armi lunghe e corte.

Chi sono i due boss finiti in manette – Giuseppe Ferraro, 47 anni, latitante da diciotto anni, deve scontare una condanna all'ergastolo per omicidio e associazione mafiosa, mentre l’altro arrestato – il 37enne Giuseppe Crea – che si nascondeva da circa dieci anni, è stato condannato per associazione mafiosa. Entrambi gli arrestati sono capicosca.

Trovato anche un fucile mitragliatore tra le armi dei boss – Secondo quanto ha riferito il questore di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, che ha diretto l'operazione che ha portato ai due arresti, la polizia al momento dell’irruzione nel nascondiglio ha trovato un fucile mitragliatore, una decina di fucili di vario tipo e un consistente quantitativo di pistole. Le armi rappresentavano, secondo gli investigatori, uno degli arsenali delle cosche di riferimento dei due latitanti. Su Twitter si è complimentato con la polizia il ministro dell'Interno Angelino Alfano.

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