Naufragio nel Canale di Sicilia, recuperati 5 cadaveri tra i migranti
Ennesimo naufragio nel Canale di Sicilia. Cinque migranti sono stati recuperati senza vita nell'ambito delle operazioni di soccorso a un gommone semiaffondato. Sono 61, invece, i naufraghi tratti in salvo, i quali hanno detto che a bordo del barcone sarebbero stati circa in 80. La fregata Zeffiro, la corvetta Urania e un elicottero EH101 decollato da Lampedusa – si legge in un comunicato della Marina – hanno prestato assistenza al gommone in cooperazione con la nave mercantile Genmar Compatriot (Bermuda), che ha imbarcato i migranti e i corpi delle cinque vittime con l'ausilio della motovedetta CP905 delle Capitanerie di Porto. La nave Urania sta proseguendo nelle operazioni di ricerca di eventuali superstiti nella zona mentre la nave Zeffiro si sta dirigendo verso nave la San Giorgio per trasbordare i migranti soccorsi durante la notte.
Salgono a 29 le vittime del barcone soccorso sabato
Intanto si è aggravato il bilancio della tragedia avvenuta sabato scorso: da fonti maltesi si è saputo che le vittime trovate nella stiva di un barcone soccorso nel Canale di Sicilia sono 29 e non 18 come sembrava dai primi accertamenti. Una donna è morta inoltre sulla motovedetta intervenuta per i soccorsi. Tra i 29 morti anche un bambino di appena un anno. Il suo corpicino è arrivato nel pomeriggio di ieri a Messina: il bambino si trovava insieme alla madre sul barcone soccorso sabato. Tra i profughi altri 73 bimbi, quasi tutti tra i due e gli otto anni e anche un neonato, allattato da una giovane donna incinta. Quelli che erano apparsi i tre casi più gravi erano stati fatti salire su motovedette italiane dirette a Palermo: uno dei tre non ce l'ha fatta ed è morto sabato. Gli altri 566 – in maggioranza siriani – erano stati lasciati sulla petroliera fatta dirigere verso la Sicilia. La polizia ha fermato uno dei presunti scafisti del barcone.