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Naufragio in Corea del Sud: le vittime salgono a 28. Il capitano sotto accusa

Il 69enne Lee Joon-seok, capitano dell’imbarcazione, non solo è stato il primo a mettersi in salvo ma al momento dell’incidente non era neppure al timone.
A cura di D. F.
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UPDATE: Le autorità sud coreane hanno reso noto che l'ufficiale al timone del traghetto nel momento del disastro era una donna di 26 anni, assunta dalla compagnia di navigazione 6 mesi prima e con un'esperienza di un anno. Secondo i media di Seul, per lei c'è uno dei tre mandati d'arresto disposti dalla procura.

Come purtroppo era prevedibile si sta aggravando il bilancio delle vittime del naufragio del traghetto affondato mercoledì in Corea del Sud con 475 persone a bordo: i morti finora accertati sono 28, mentre i dispersi 268. Sedici corpi sono stati recuperati dai soccorritori nel corso della notte e nelle prime ore del mattino. Le autorità coreane stanno impiegando per le ricerche circa 550 persone, ma le condizioni meteo rendono le operazioni assai difficili visto che le onde del mare impediscono ai sommozzatori di lavorare in sicurezza. Da due giorni non vengono trovati superstiti, e ciò lascia temere che il numero dei morti possa in realtà essere schizzato a diverse centinaia, la maggior parte dei quali studenti che erano andati in gita.

Nel frattempo i familiari delle vittime e dei dispersi puntano il dito contro il capitano dell'imbarcazione, il 69enne Lee Joon-seok, che avrebbe abbandonato la nave prima di tutti gli altri saltando con alcuni membri dell'equipaggio sulla prima scialuppa di salvataggio malgrado a bordo ci fossero almeno altri 300 passeggeri. La vicenda, come è ovvio, ricorda quella della Costa Concordia e del comandante Francesco Schettino, al quale hanno fatto riferimento anche i media sudcoreani.

Ma non è tutto: oltre ad aver abbandonato la nave per primo, il capitano al momento dell'incidente non era neppure al timone, ma sul retro dell'imbarcazione. A renderlo noto è stato Pak Jae-eok, il procuratore che sta effettuando le indagini sul disastro, che ha affermato: "C’era il terzo luogotenente al timone quando è avvenuto l’incidente. Non il capitano, che stava dietro".

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