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Nato con metà cuore e resuscitato per tre volte. La storia del piccolo Jacky

Jack Stevens ha solo 15 mesi e ha trascorso praticamente tutta la sua vita tra ospedali, tubi e macchine. Nella sua ancora brevissima esistenza ha subito 9 interventi chirurgici, ma ora le cose sembrano andare meglio.
A cura di Biagio Chiariello
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E’ nato con metà del cuore funzionante, ha subito un ictus ed è stato sottoposto a quattro interventi a cuore aperto. Ma la voglia di vivere del piccolo Jacky è stato più forte di tutto. Il bimbo è venuto al mondo 15 mesi fa con la sindrome del cuore sinistro ipoplasico (HLHS), il che significa che il lato sinistro del suo cuoricino non si è formato correttamente. Nato ad Hartlepool, nel Regno Unito, ha trascorso metà della sua vita in ospedale, durante le quale è stato praticamente “resuscitato tre volte”, scrive il Daily Mail. Ma negli ultimi tempi le sue condizioni sono migliorate e recentemente i medici hanno deciso che il tubo di alimentazione al quale è stato attaccato da quando è nato non è più necessario. “L’abbiamo visto sempre così male, che ogni miglioramento ci fa gioire” ha detto suo padre Chris Stevens, 30 anni, al tabloid britannico: “Sapevamo della sua condizione prima della sua nascita e ha trascorso i primi cinque mesi della sua vita in ospedale”.

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Jack ha subito il primo intervento chirurgico a cuore aperto quando aveva solo una settimana di vita. “Pesava poco più di un chilo alla nascita, e la sua condizione ne ha rallentato lo sviluppo. Per noi è stato estremamente difficile vederlo sempre disteso nel suo lettino d'ospedale, circondato da macchine e tubi” ha ricordato ancora Chris. “Ma noi sapevamo che tutto questo era per salvarlo. E lui ha combattuto sempre – è un vero combattente”. Dopo essere tornato a casa dopo tanti giorni passati in ospedale, i suoi genitori erano convinti che la situazione si fosse risolta. Dopo tre mesi, però, a luglio 2014 il piccolo viene colto da un ictus. Jack subisce quindi una nuova serie di operazioni. Solo nei giorni scorsi ha potuto finalmente riabbracciare mamma e papà nuovamente nella sua casa di Newcastle. Ora è sul punto di fare i suoi primi passi e dire le sue prime parole. “Purtroppo la sua è una condizione permanente, cioè avrà bisogno di un trapianto a un certo punto della sua vita, ma i chirurghi non sanno quando ancora. Non sarà mai in grado di fare qualsiasi attività fisica” dice rammaricato il padre. Jacky all’inizio era costretto a prendere ben 12 farmaci nel corso di una giornata. Ora però solo tre. “Ha quasi imparato a camminare e lui borbotta tutto il tempo quindi speriamo che dirà presto la sua prima parola. Siamo entrambi così orgogliosa di lui” conclude con speranza il papà di Jack.

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