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Nathan, malato di tumore a soli 9 anni. Il suo caso unico al mondo

Nathane è affetto da cancro al cervello. Il trattamento medico al quale si sta sottoponendo rischia però di renderlo sterile. Per questo motivo il suo tessuto testicolare verrà congelato in modo che, più tardi nella vita, sarà in grado di procreare. Non era mai successo prima d’ora.
A cura di B. C.
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Nathan Crawford, di Bude, in Cornovaglia, è un bambino davvero sfortunato. A solo 9 anni è affetto da cancro al cervello. Un male che il piccolo inglese sta però curando con determinazione. I trattamenti a cui è sottoposto, tuttavia, potrebbero causargli infertilità. Per questo il bambino sarà la prima persona al mondo il cui tessuto testicolare verrà congelato in modo che, più tardi nella vita, sarà in grado di procreare. Ormai i progressi della medicina nel campo dei tumori infantile hanno fatto sì che oltre l'80% dei bambini colpiti sopravvive alla malattia. Di contro, circa il 10% viene reso sterile dalle stesse cure. Così è stato anche per Nathan.

Fino a non molto tempo fa era impossibile mantenere la fertilità dei maschi in età prepuberale sottoposti a terapie anticancro, perché non producono ancora spermatozoi. Ma ora grazie ad un procedimento avanzato, i chirurghi del John Radcliffe Hospital di Oxford hanno rimosso del tessuto testicolare dal bimbo, congelandolo prima delle cure, come scrive il ‘Telegraph'. Nathan potrà dunque diventare padre in futuro. Non era mai accaduto prima d'ora.

“La decisione se sottoporre o meno a chemioterapia nostro figlio – ha detto la madre di Nathan, Donna Hunt, 31 anni – in questo modo è stata molto più facile, per il fatto che c’è questa possibilità“. Il patrigno del bambino, Jonathan Alison, 34 anni, ha aggiunto: “Nathan ama i bambini e così gli abbiamo detto che questa procedura aumenterà le possibilità che possa avere dei figli suoi quando sarà grande“. C’è da dire che  il Servizio sanitario nazionale britannico non finanzia simili operazione, ma recentemente una società che si occupa di fertilità, la Ivi, ha effettuato una donazione all’ospedale di Oxford grazie alla quale i pazienti possono accedere gratuitamente alla procedura.

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