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Napolitano promuove il Governo: “2014 difficile, ma con le riforme arriverà la ripresa”

Il Capo dello Stato esprime apprezzamento per il lavoro del Parlamento e si mostra ottimista per il futuro: “Dopo la difficile campagna elettorale delle Europee abbiamo aperto un percorso verso la crescita e lo sviluppo”. E non manca una frecciata ai Sindacati e persino alla minoranza del Pd.
A cura di Redazione
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Al Palazzo del Quirinale si è tenuto il tradizionale incontro per gli auguri natalizi fra il Capo dello Stato e le più alte cariche istituzionali. Dopo una breve introduzione del Presidente del Senato Pietro Grasso, che ha ricordato come il Parlamento sia in queste settimane impegnato nell’analisi di due provvedimenti fortemente caldeggiati proprio dal Quirinale (la revisione del bicameralismo perfetto, per il tramite del disegno di legge costituzionale che modifica anche il Titolo V, nonché la legge elettorale, al momento al vaglio della Commissione Affari Costituzionali) e ha ribadito la necessità dell'urgenza di una riflessione sulla "questione morale", ha preso la parola il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. 

Il Capo dello Stato ha ringraziato le alte cariche presenti ed ha espresso il suo “più vivo apprezzamento per l’intensità del lavoro del Senato e della Camera”, ribadendo che è necessario che questo lavoro “laborioso e serio” venga rispettato dall’opinione pubblica. Poi, partendo dal “risultato delle Europee che hanno legittimato il partito che esprime il capo del Governo”, si è detto soddisfatto dei risultati raggiunti dal nostro Paese a livello europeo, riconosciuto anche dal peso politico di Renzi e dal riconoscimento per Federica Mogherini. Grazie a questo percorso, l'Italia "ha evitato richieste di manovre di bilancio eccessive" e ha potuto dire la sua contro "l'austerity divenuta ormai soffocante"; ma si tratta solo di un primo passaggio, considerando che la sfida vera è quella delle riforme, che va portata fino in fondo: "Il programma messo a fuoco da Renzi è un banco di prova sul quale ogni forza politica deve misurarsi senza pregiudizi; è un programma vasto ma che ha dato il segno di un cambiamento indispensabile ed ineludibile". C'è, nella lettura del Capo dello Stato, anche la necessaria cautela: "Abbiamo davanti sfide pesanti, perché il 2014 non si è chiuso bene per quel che riguarda gli indicatori economici, ma nei prossimi anni dall'Italia non arriverà alcun affievolimento sulla linea di condotta nella quale il Governo ha deciso di impegnarsi".

Ma l'apprezzamento di Napolitano per l'operato del Governo è chiaro, soprattutto per quel che concerne gli interventi per risolvere le "criticità" nel mondo del lavoro. Sul punto, non manca un riferimento ai Sindacati: "Rispettate le prerogative di decisioni di Governo e Parlamento, senza indebite commistioni e fate uno sforzo convergente nel dialogo". Poi sulle riforme il Capo dello Stato ricorda i "limiti e gli errori già noti" del bicameralismo perfetto, ribadendo che la rapidità della riforma costituzionale non è "un tic da rottamatore" ma una urgenza non più derogabile. Infine un monito alla "politica": "Non si attenti in alcun modo alla continuità del nuovo corso. E la stessa opposizione tenga conto della complessità delle sfide e dei rischi anche sul piano della sicurezza interna". E, con un riferimento molto probabile alla minoranza del Pd, chiude con una critica al "retropensiero" di chi "sottrae tempo e inchiostro ai problemi reali" con speculazioni sull'instabilità e sulle elezioni anticipate.

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