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Napolitano non farà altri senatori a vita. Ne è bastato uno

La fine del suo mandato si avvicina, così il Capo dello Stato ha deciso di non nominare i due senatori a vita che mancano dopo la scomparsa di Sergio Pininfarina e Rita Levi Montalcini. L’unica nomina resta dunque quella di Mario Monti.
A cura di Biagio Chiariello
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Dopo la scomparsa di Sergio Pininfarina, il 3 luglio scorso, e quella di Rita Leva Montalcini, il 30 dicembre, i senatori a vita sono rimasti quattro: Giulio Andreotti, Emilio Colombo e Mario Monti, di nomina presidenziale, e Carlo Azeglio Ciampi che – con la dipartita di Cossiga e Scalfaro, negli anni scorsi -ad oggi, è l'unico senatore a vita di diritto, in quanto ex Capo dello Stato. Ne andrebbero nominati altri due. Compito che, naturalmente, spetta al Presidente della Repubblica. Ma Giorgio Napolitano non intende farlo. Il motivo lo ha spiegato lui stesso in un'intervista rilasciata al direttore della Stampa Mario Calabresi:

Certo ci sono due seggi vacanti e io – afferma il presidente della Repubblica – sono un convinto sostenitore di questo istituto: l’ho sempre difeso dagli attacchi e dalle polemiche. Ma in questa fase, a così breve distanza dalla conclusione del mio mandato, non intendo utilizzare questa facoltà e ritengo invece più opportuno trasmettere al mio successore ogni valutazione e decisione.»

Tanti nomi, ma Napolitano non farà altri senatori a vita – Una precisazione che Napolitano ha voluto fare anche alla luce del moltiplicarsi di sollecitazioni nei suoi confronti affinché indichi i due nuovi senatori a vita. E certo i nomi suggeriti ci sono tutti: da Marco Pannella a Margherita Hack, da Claudio Abbado a Carla Fracci, da Umberto Eco a Umberto Veronesi, fino a Gianni Letta, Giuseppe De Rita o Elio Toaff. Ecco, tra questi, non mancherebbero i nomi per indicare due «cittadini che abbiano illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario» come prevede l' articolo 59 della Costituzione. Ma il Capo dello Stato si dice convinto di «non poter esercitare con la dovuta ponderazione e serenità questa prerogativa a così breve distanza dalla fine del settennato».

Un'unica nomina: Mario Monti – La sua scelta va, però, interpretata anche da un altro punto di vista. Napolitano vorrebbe evitare ogni possibile polemica sulla composizione del prossimo Senato, perché probabilmente è proprio a Palazzo Madama che si deciderà la maggioranza che darà vita al nuovo governo, come è emerso anche dai recenti sondaggi elettorali. Insomma, meglio aspettare la prossima legislatura, anche perché quella prevista dalla Costituzione è «una facoltà e non certo un obbligo» ricorda il Presidente della Repubblica.
A questo punto, pare certo che l’ultima nomina a senatore a vita di Napolitano è stata e sarà quella di Mario Monti, nel novembre del 2011, poco prima che lo stesso Capo dello Stato affidasse al Prof l’incarico di formare il nuovo governo. Un'altra curiosità: Napolitano, anche lui senatore a vita già prima della nomina a Presidente della Repubblica, nella prossima legislatura sarà il primo caso della storia repubblicana di senatore a vita per "doppio titolo": nomina presidenziale e di diritto.

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