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Napolitano chiede una nuova legge elettorale: “Scelgano i cittadini”

Il Presidente della Repubblica torna sulla necessità di una nuova legge elettorale che consenta ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti. E sul dilagante clima di anti-politica avverte: “Non si dia fiato a demagoghi”.
A cura di Alfonso Biondi
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Giorgio Napolitano 25 aprile

Bisogna che i partiti operino per dar forma ad una nuova legge elettorale che consenta ai cittadini di tornare a scegliere. A sottolinearlo è il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che, in occasione delle celebrazioni del 25 aprile, è tornato a parlare dell'attualità politica. Da Piazza del popolo a Pesaro, il capo dello Stato ha chiesto ai partiti di "varare una nuova legge elettorale che restituisca ai cittadini la possibilità di scegliere i loro rappresentanti, e non di votare dei nominati dai capi dei partiti". I tempi per un passo del genere sono maturi e le condizioni "favorevoli". L'appello del Presidente della Repubblica è quindi quello di non esitare: "Non tardino i partiti a muoversi concretamente nel trovare l'accordo sulle riforme necessarie per il Paese".

"I partiti ritrovino slancio e tensione morale"- E, com'era prevedibile, parlando del difficile momento storico del nostro Paese, non sono mancati i riferimenti alla Resistenza: "Dinnanzi alla crisi che ha investito l'Italia e l'Europa- ha sottolineato Napolitano- abbiamo bisogno di attingere alla lezione di unità nazionale che ci viene dalla Resistenza e abbiamo bisogno della politica come impegno inderogabile". Ecco perché, per il Presidente della Repubblica, diventa necessario impegnarsi affinché "venga estirpato il marcio" e "i partiti ritrovino slancio ideale, tensione morale, capacità nuova di proposta e di governo". La nuova fase, quella del rilancio dell'Italia, deve quindi ripartire dai partiti.

"Non dar fiato a demagoghi"- Certo, come confermano i vari sondaggi, attualmente la fiducia nei partiti è ai minimi storici. Ma proprio in questo momento, per Napolitano, non bisogna cedere all'anti-politica. Il capo dello Stato ha fatto notare che molti partiti, dalla Resistenza in poi, "sono scomparsi, altri si sono trasformati, ne sono nati di nuovi e tutti hanno mostrato limiti e compiuto errori. Ma rifiutarli in quanto tali dove mai può portare?". Ecco perché bisogna fermarsi a "ricordare e riflettere  prima di scagliarsi contro la politica", ecco perché non bisogna alimentare la sfiducia verso i partiti, dando "fiato ai demagoghi".

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