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Napolitano: “Camere convocate il 15 marzo, impossibile un’anticipazione”

Una nota del Quirinale spiega che per “difficoltà di vario ordine” non sarà possibile accelerare l’insediamento del nuovo Parlamento.
A cura di Biagio Chiariello
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Non ci sarà nessuna anticipazione nella convocazione delle Camere. L'ipotesi di accelerare i tempi, con l'obiettivo di far uscire quanto prima l'Italia dalle incertezze post-elettorali è rigettata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che sottolinea come difficoltà di vario genere "non consentono una anticipazione della data di convocazione delle Camere, già fissata per venerdì 15 marzo", e abbandona il progetto di riunire il Parlamento tre giorni prima di questa data, martedì 12 marzo. E nel giorno in cui Beppe Grillo dice "no" a qualsiasi ogni ipotesi di governo, anche tecnico, nella nota del Quirinale si fa comunque notare che "resta ancora un ampio spazio per una proficua fase preparatoria delle consultazioni del Capo dello Stato per la formazione del governo".  Il comunicato si chiude con un ringraziamento nei confronti della "magistratura per lo sforzo di celerità compiuto negli adempimenti di sua competenza relativi alla verifica dei risultati elettorali"e con l'auspicio di Napolitano, affinché "le operazioni relative all’insediamento delle Camere e alla costituzione dei gruppi parlamentari si svolgano con la massima sollecitudine possibile".

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