1.265 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Napoli, una petizione per tutelare l’opera di Banksy

È stata lanciata una petizione per proteggere l’unica opera di Banksy in Italia. Si trova a Napoli, ed è conosciuta da tutti come la “Madonna con la pistola”: situata nel cuore della città, rischia di venire prima o poi deturpata dall’incuria, come è spesso accaduto ad altre opere di Banksy o di altri artisti internazionali. Per questo, i giovanissimi parlano direttamente al sindaco De Magistris, chiedendo finalmente a gran voce la salvaguardia dell’arte nelle loro strade.
A cura di Federica D'Alfonso
1.265 CONDIVISIONI
Immagine

Proteggere l'unica opera di Banksy in Italia: ecco l'obiettivo del web in queste ore. Sulla piattaforma change.org è infatti stata lanciata una petizione, diretta al sindaco di Napoli Luigi de Magistris, per porre una bacheca che protegga dalla scomparsa la famosa "Madonna con la pistola" del writer britannico. Ad oggi questa è l'unica opera dell'artista ad essere sopravvissuta: cinque anni fa infatti, è stato coperto l'altro stencil situato in via Benedetto Croce, un'opera fra le altre cose del valore di circa 100 mila sterline, e recentemente anche la "Madonna con la pistola" ha subito alcuni danni. Per fortuna, la street art sembra essersi affermata anche fra i più giovani come arte a tutti gli effetti, tanto che in queste ore è stata diffusa una petizione, invitando chiunque a firmare in favore della messa in sicurezza dell'opera, con un messaggio chiaro e diretto: "la città di Napoli, nella persona di Luigi De Magistris, deve dimostrare di essere una città all'avanguardia, e di capire l'immenso valore artistico dell'opera e proteggerla fisicamente da chi potrebbe ulteriormente danneggiarla".

Le polemiche e le perplessità sono tante, riguardo la street art. Si passa dalla noncuranza totale al totale rifiuto, e sensibilizzare i passanti distratti sul valore di determinate opere d'arte sembra ancora impresa impossibile, almeno a Napoli. Tanti sono gli episodi di danneggiamento, ultimo quello del bellissimo Pasolini di Ernest Pignon-Ernest nei pressi di Santa Chiara, ma una risposta concreta al deterioramento naturale o intenzionale delle opere non è stata ancora data. C'è chi sostiene che la "scomparsa" sia un processo del tutto naturale per un'opera che sceglie come collocazione le mura di una città che cambia continuamente. Ma quando si ha a che fare con nomi internazionali, con opere fra le altre cose valutate migliaia di euro, uno sforzo in più sarebbe d'obbligo, per valorizzare e conservare un'opera che è divenuta patrimonio di tutti dal momento in cui è comparsa su un muro.

il Pasolini di Ernest Pignon-Ernest, vandalizzato poche ore dopo la realizzazione
il Pasolini di Ernest Pignon-Ernest, vandalizzato poche ore dopo la realizzazione

Tra l'altro, l'unica testimonianza del passaggio di Banksy in Italia è proprio a Napoli. In origine le opere erano due, entrambe ispirate all'affascinante rapporto tra sacro e profano, un rapporto che a Napoli sembra essere ancora vivo ed attuale. L'una, una Santa Teresa in estasi con cibi e bevande di un fast food, si trovava in via Benedetto Croce: un altro writer, probabilmente senza accorgersene o ancora peggio, volutamente, l'ha coperta con una grande tag. L'altra opera è ancora integra, e si trova su un muro di piazza dei Gerolomini: "la Madonna con la pistola", quella che in queste ore si cerca di salvare. Lo stencil, situato a pochi passi dal Duomo, rappresenta un'icona sacra con una pistola al posto dell'aureola, ed è il messaggio lasciato da Banksy a Napoli: un messaggio forte, provocatorio, che unisce con un filo sottile e in un'unica immagine il complesso rapporto che la città ha con i suoi simboli religiosi e con la malavita.

la Madonna con la pistola, piazza dei Gerolomini, Napoli
la Madonna con la pistola, piazza dei Gerolomini, Napoli

Già da anni INWARD, l'Osservatorio Internazionale sulla Creatività Urbana, tra l'altro con sede proprio a Napoli, cerca di sensibilizzare le amministrazioni e l'opinione pubblica sull'importanza della street art, proponendo progettualità che proteggano da eventuali vandalismi e dal naturale processo di deterioramento questi gioielli dell'arte. Da tempo l'assessore alle politiche giovanili Alessandra Clemente è al corrente della questione, e aveva parlato così: "Molti sono i giovani che visitano l'opera di Banksy condividendo i selfie col suo ‘angelo' sui social, ed anche così si fa promozione della nostra città. Prolungare la vita di quell'opera è un dovere di noi amministratori, perché la street art, quando è di tale livello, è un vero e proprio bene comune". Ma fino ad ora, nessun intervento è stato concretamente messo in atto per proteggere il Banksy napoletano e le altre numerose opere presenti nelle strade della città.

"Un segno di decadenza dei tempi e della perdita di controllo": accadeva a New York, qualche anno fa. L'allora sindaco Bloomberg condannava senza mezzi termini l'opera di Banksy, considerandola niente di più che un'azione vandalica, nonostante già all'epoca (siamo nel 2013) gli stencil dell'artista britannico fossero valutati migliaia di sterline. Così li aveva definiti Bloomberg, sostenendo con forza la sua dura battaglia contro la proliferazione selvaggia dei graffiti nella Grande Mela. "Credo soltanto che ci siano luoghi adatti per l'arte e altri che non lo sono. Ed esprimersi in questo modo sopra la proprietà privata o quella pubblica non corrisponde alla mia definizione di arte. O forse è arte, ma non dovrebbe essere permessa. E questo è esattamente ciò che dice la legge". Queste erano le parole del sindaco di New York qualche anno fa, parole vecchie, ma che riassumono perfettamente il pensiero ancora forte sulla street art. Nonostante divenga sempre meno illegale, e con forza stia ritagliandosi uno spazio comunicativo all'interno del contesto urbano, c'è ancora chi fatica a considerarla, e di conseguenza, a capirla.

uno degli stencil di Banksy a New York
uno degli stencil di Banksy a New York

Il più delle volte i passanti distratti non se ne accorgono nemmeno, e questa forse è una delle cause principali del danneggiamento di opere d'arte come quella di Banksy in via Benedetto Croce e di Ernest Pignon-Ernest, più recentemente. Tutelare queste opere potrebbe innanzitutto essere un modo per dar loro maggior risalto e visibilità, facendo finalmente entrare (anzi uscire) l'arte nelle strade. Ma finalmente qualcosa accade, o meglio, qualche passante si è accorto delle potenzialità e della bellezza comunicativa di tali opere, e ha lanciato la petizione diretta al sindaco di Napoli, per preservare con una bacheca l'opera di Banksy a piazza dei Girolomini.

Il sindaco De Magistris ha inaugurato da pochissimo la serie di bellissimi murales nella periferia est di Napoli, a Ponticelli, fra l'altro con la collaborazione dell'INWARD, quindi nessuno meglio di lui potrebbe finalmente accettare di dare risposta a un'esigenza tanto semplice quanto importante per gli stessi abitanti della città: tutelare come patrimonio di tutti l'opera di un'artista che, camminando per le strade di Napoli, l'ha amata talmente da lasciare un pezzo di sé.

Per firmare la petizione basta connettersi alla piattaforma libera change.org

1.265 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views