Napoli, De Magistris “indagato per abuso d’ufficio” secondo L’Espresso
Ci sarebbe un altro guaio giudiziario per Luigi De Magistris. Dopo l'inchiesta sulla Coppa America e quella sulle buche stradali, il sindaco di Napoli risulterebbe indagato dalla Procura partenopea per abuso d'ufficio. A darne notizia è L'Espresso. Nell'occhio della magistratura ci sarebbe la nomina di Luigi Acanfora a capo della polizia municipale. "L'indagine è nata dall'esposto presentato dal generale Luigi Sementa, numero uno della polizia municipale dal 2008 fino al luglio 2012, quando il suo contratto è scaduto e per ragioni legate al patto di stabilità non rinnovato. L'ufficiale – ricordano Emiliano Fittipaldi e Nello Trocchia – non ha accettato l'esclusione dal vertice e il suo rapporto con il sindaco si è incrinato, con un duro scambio di accuse“. In sua sostituzione De Magistris chiamò appunto Acanfora. Sindaco e all'epoca tenente colonnello della Finanza si conoscerebbero da anni, tanto che l'ex pm ha fatto da testimone di nozze ad Acanfora, come già ricordava a suo tempo Il Giornale.
Il generale Sementa decide di rivolgersi ai magistrati, sottolineando che la nomina di Acanfora sarebbe avvenuta senza comparazione “dei curricula dei candidati estranei all'amministrazioni, pure regolarmente pervenuti”. Secondo lo statuto militare, infatti, un tenente colonnello (quale era, appunto, Acanfora prima della nomina) non è equiparabile a un dirigente. Di qui l'indagine della procura, che dovrà appurare il rispetto dei requisiti di legge, oltre che i rapporti personali tra de Magistris e il nuovo comandante.
De Magistris però respinge le accuse: "Il dottor Acanfora, qualora diventasse comandante della polizia municipale come io spero, proviene dalla Guardia di Finanza e, insieme a me, ha portato avanti indagini contro le ecomafie, la corruzione e le massonerie deviate". Va comunque detto che la nomina di Acanfora non è ancora divenuta operativa. Eseguita dal sindaco di Napoli nel dicembre 2013, è stata poi bloccata a inizio febbraio, in seguito alla bocciatura del piano di riequilibrio delle finanze comunali da parte della Corte dei Conti.