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Napoli: bimba di 6 anni precipitata a Caivano, l’ipotesi choc è di abusi sessuali

La procura per il momento lascia da parte l’incidente per la piccola Fortuna Loffredo e ipotizza i reati di omicidio volontario e violenza sessuale. Nei laboratori dei Ris saranno esaminati gli indumenti che indossava la piccola nel giorno della morte.
A cura di Antonio Palma
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Sviluppi agghiaccianti nell'inchiesta sulla morte della piccola Fortuna Loffredo, la bambina di 6 anni precipitata il 24 giugno scorso da un balcone del suo palazzo nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli. La Procura della Repubblica di Napoli che coordina le indagini, infatti, oltre a scartare l'incidente  ipotizzando invece un omicidio volontario, nelle carte ipotizza anche il reato di violenza sessuale. Sospetti e ombre sul caso ci sono state fin dal primo momento soprattutto perché un caso analogo nello stesso isolato del complesso di case popolari si era già verificato ad aprile dello scorso anno quando il piccolo Antonio Giglio di tre anni rimase ucciso cadendo dal balcone. Ora però dal fascicolo della Procura emergono particolari sempre più preoccupanti. I pm partenopei, infatti, raccolti i primi dati sul fatto per il momento hanno preferito tenere sullo sfondo l’ipotesi di una morte accidentale ipotizzando reati molto gravi anche se a carico di ignoti. Per ora infatti ancora nessuna persona è iscritta nel registro degli indagati, ma i magistrati continuano le verifiche e hanno disposto nuovi accertamenti scientifici.

Si attendono i risultati dell'autopsia di Fortuna Loffredo

Gli inquirenti in particolare vogliono accertare se la piccola possa essere stata vittima di abusi e di violenza, in uno scenario di degrado su cui stanno cercando di fare luce. Al momento va chiarito che non ci sono certezze sul caso, ma lo scenario ipotizzato dagli investigatori è comunque allarmante. Di sicuro i pm Federico Bisceglia e Claudia Maone, a cui sono state affidate le indagini, e il procuratore capo Francesco Greco, non intendono trascurare alcun dettaglio e cercano di fare piena luce su molti punti oscuri di un vicenda che sembrava all'inizio solo una terribile fatalità. Maggiori certezze arriveranno dall'autopsia già disposta sul corpicino della piccola. Dal carcere dove sta scontando una condanna a undici anni, il padre della vittima, Pietro Loffredo, chiede verità e giustizia: “Con mia figlia sono morto anche io volevo portare Fortuna via dal Parco Verde, devono dirmi cosa è successo e chi è stato". Lunedì prossimo nei laboratori del Ris di Roma saranno analizzati gli indumenti di Fortuna e proprio a partire dall'esame dei vestiti della piccola si cercheranno tracce ematiche o biologiche.

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