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Musei, cambiano gli orari e le tariffe: sopra i 25 anni pagano tutti

Rivoluzione, a partire dal primo luglio, per gli orari e le tariffe dei musei. Ad annunciarla il ministro Dario Franceschini: stop agli ingressi gratis per gli over 65, ma sconti fino ai 25 anni. Prima domenica del mese gratis per tutti e il venerdì grandi musei aperti fino alle 22.
A cura di Susanna Picone
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Dal primo luglio cambierà il sistema tariffario dei musei statali e dei siti archeologici: ad annunciare quella che sarà una rivoluzione nel campo della cultura è stato il ministro Dario Franceschini che, nel corso della terza edizione degli “Stati generali della cultura”, ha parlato del contenuto di un decreto ministeriale riguardante i musei. Cambiano gli orari e cambiano le tariffe: dal primo luglio entreranno gratis nei musei solo i minorenni e alcune categorie, ad esempio gli insegnanti. I giovani fino a 25 anni potranno godere di riduzioni sui biglietti mentre scomparirà la gratuità per gli over 65. Tutti, però, entreranno gratis nei musei ogni prima domenica del mese (è l’iniziativa chiamata “Domenica al museo”) e avranno la possibilità, due volte all’anno, di entrare pagando un euro. Raddoppiata, infatti, l’iniziativa “Una notte al museo”. Inoltre è prevista l’apertura serale dei grandi musei ogni venerdì fino alle 22. Tra questi grandi musei rientrano anche Pompei, gli Uffici e il Colosseo, quest’ultimo reduce dalla “polemica” andata in scena in occasione dell’ultima “Notte al museo”.

Tariffe e orari musei: la svolta del Governo

“L'analisi dei dati sugli ingressi nei nostri musei, dove ogni anno più di un terzo dei visitatori non paga il biglietto, impone una svolta ‘europea'. È per questo – ha spiegato il ministro Franceschini – che ho deciso di mettere mano al sistema tariffario per renderlo più equo e in linea con quanto avviene negli altri paesi Ue”. Secondo il titolare del Ministero dei Beni Culturali, in questo modo si rende più equa la gratuità, non legandola, ad eccezione che per gli under 25, ad anacronistiche fasce d'età che peraltro non corrispondono più alle effettive differenze di reddito. “Questo intervento sugli orari e sulle tariffe – ha detto ancora Franceschini – si somma agli altri significativi provvedimenti che il governo sta mettendo in campo per valorizzare il sistema museale italiano: dalla recente norma del decreto ArtBonus, che introduce l'autonomia finanziaria e la figura del manager nei grandi musei; fino alle nuove modalità di trasferimento delle risorse che supera il versamento degli incassi da biglietti in un unico fondo nazionale e attribuisce invece ai singoli musei gli importi in misura corrispondente ai biglietti effettivamente venduti. Un meccanismo che responsabilizza e spinge a comportamenti attivi e virtuosi”.

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