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Mps, Renzi: “I cittadini non devono pagare gli errori di politici e banchieri del passato”

Il Presidente del Consiglio commenta il “piano di salvataggio” per Monte dei Paschi di Siena: “Ora c’è una soluzione di sistema, definitiva. Non pagheranno i cittadini, ma chi ha sbagliato”.
A cura di Redazione
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Come noto, venerdì scorso sia la Banca Centrale Europea che il consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi di Siena hanno dato il via libera al piano di salvataggio dell’istituto bancario. La banca, che non ha superato gli stress test dell’Eba e che è ancora al centro di polemiche politiche, sarà sottoposta a un piano di risanamento e beneficerà dell’intervento del Fondo Atlante, che metterà in sicurezza i crediti deteriorati.

Sulla questione si è espresso anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, con una lunga intervista rilasciata a Stefano Cappellini per La Repubblica. “Su MPS ci siamo mossi in maniera tempestiva”, ha spiegato Renzi, “con la proposta di Atlante che ripulisce finalmente e per sempre la questione crediti deteriorati”. Poi ha aggiunto: “Grazie all'intervento di Atlante c'è una soluzione di sistema, definitiva. E l'aumento di capitale, finalmente, sarà fatto su una banca totalmente ripulita dai problemi del passato. Tuttavia l'unica soluzione per archiviare definitivamente la crisi bancaria è tornare alla crescita”.

La questione al centro del dibattito pubblico resta però sempre la stessa: può lo Stato intervenire direttamente nel salvataggio degli istituti di credito privati? Chi pagherà fallimenti ed errori di gestione? I risparmi e gli investimenti degli italiani sono al sicuro?

La linea del Governo è chiara, ha ribadito Renzi:

Io non voglio che per le responsabilità dei politici del passato, e dei banchieri del passato, paghino i cittadini di oggi. Non è un fatto di consenso, è un fatto di giustizia. Paghi chi ha sbagliato, non la gente comune. Con Padoan abbiamo agito all'unisono, incoraggiando una soluzione di mercato. La BCE e il Cda del Monte dei Paschi di Siena hanno fatto poi la scelta che hanno ritenuto più solida. A me interessa proteggere il correntista e il risparmiatore. Devono sapere che in Italia c'è un governo che si occupa di loro, non delle poltrone dei consigli di amministrazione delle banche come accaduto troppo spesso in passato. […] In Italia c'erano, e ci sono ancora, troppe banche. E ancora poco credito. Noi come governo abbiamo messo le mani in una situazione difficilissima con un obiettivo chiaro: via la politica dalle banche. Via i meccanismi allucinanti delle popolari dove qualcuno faceva campagna elettorale per il rinnovo dei cda attraverso la concessione di credito.

Nel corso del colloquio, poi, Renzi ha toccato anche alcuni punti all'ordine del giorno dell'agenda politica e in particolare si è soffermato sulla questione dell'immigrazione e sulla gestione dell'accoglienza, chiarendo:

Accoglienza, certo. Siamo in prima fila su questo, da sempre, e lo siamo in particolar modo sul salvataggio di vite umane. Detto questo se c'è un obiettivo che l'Europa non ha ancora centrato è la gestione continentale dei rimpatri. Vogliamo salvare tutti quelli che troviamo in mare, ma non possiamo tenerli tutti in Italia. Ancora i numeri sono gestibili, ma l'Europa deve collegare strategie di cooperazione internazionale con rimpatri, altrimenti il sistema salta

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