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Mosul, migliaia di civili in fuga. Croce Rossa: “Temiamo l’uso di armi chimiche”

Migliaia di civili in fuga da Mosul per raggiungere la regione del Rojava controllata dai curdi. Il Ministro della Difesa francese annuncia: “Sarà una guerra lunga”.
A cura di Davide Falcioni
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Sono almeno 2mila i civili in fuga da quando, due giorni fa, è iniziata l'offensiva dell'esercito iracheno su Mosul, città a lungo assediata dallo Stato Islamico che ne ha fatto la sua roccaforte in Iraq. Ebbene, mentre infuriano i combattimenti migliaia di persone si sono messe in marcia verso il confine siriano, nella speranza di riuscire a entrare nella regione del Rojava controllata dai curdi: a renderlo noto, tramite o loro canali sui social network, sono state le milizie delle Unità di Protezione Popolare curde (Ypg). L'Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha confermato che le persone in fuga verso la Siria e la Turchia in seguito all'offensiva lanciata su Mosul potrebbero essere 100mila.

Mosul, ministro francese: "Sarà una lunga guerra"

Un'ipotesi, quella di una vera e propria diaspora, che trova conferma nelle parole  di Jean-Yves Le Drian, ministro della difesa francese, secondo cui i combattimenti su Mosul potrebbero durare mesi: "Potrebbe essere una battaglia lunga, non è una guerra-lampo, un blitzkrieg", ha avvertito Le Drian, che a tal proposito ospiterà tra una settimana a Parigi un vertice con 12 colleghi di altrettanti Paesi facenti parte della coalizione internazionale anti-Isis guidata dagli Usa. I diplomatici discuteranno, tra le altre cose, del ruolo da avere proprio in Iraq in queste fasi decisive nella guerra al Califfato. "E' una faccenda di lunga durata, destinata a durare parecchie settimane, forse mesi", ha aggiunto il ministro francese, riprendendo le parole pronunciate ieri dal comandante della coalizione, il generale americano Stephen Townsend.

Croce Rossa: "Temiamo l'uso di armi chimiche"

In questo quadro, con il rischio concreto che Mosul si trasformi in una Aleppo irachena bombardata e presa d'assalto quotidianamente anche dal cielo, la Croce Rossa Internazionale ha reso noto che esistono timori concreti che possano essere utilizzate anche armi chimiche vietate dal diritto internazionale e per questo di essersi preparata all'evenienza di dover soccorrere centinaia di persone colpite da sistemi di guerra non convenzionali. "Non possiamo escludere l'uso di armi chimiche" nella battaglia per liberare Mosul, ha spiegato Robert Mardini del Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc). Mardini – in una conferenza stampa – ha spiegato che l'Icrc si sta preparando i propri operatori sanitari e sta inviando equipaggiamento alle strutture sanitarie vicino a Mosul "in modo che possano trattare casi di persone contaminate e provvedere alla decontaminazione".

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