Mostra l’erezione del figlio di 4 anni agli amici e lo porta a prostitute: boss rischia 4 anni
La “virilità” del figlio era motivo di grande orgoglio per un boss palermitano. L’uomo, che si vantava con gli amici delle prime erezioni del bimbo di soli quattro anni, ora però proprio per questo rischia di andare a processo per atti sessuali con minorenne. L’udienza preliminare per il capomafia ha già preso il via davanti al Giudice per le udienze preliminari e, se si arrivasse al processo, il comportamento potrebbe costare molto caro all'uomo. Secondo quanto emerso dal fascicolo del procuratore aggiunto Salvatore De Luca e del sostituto Ilaria De Somma, infatti, il boss sarebbe stato intercettato dai poliziotti della Squadra mobile, che da mesi braccano i nuovi capi di uno dei più potenti mandamenti mafiosi palermitani, mentre ammetterebbe alcuni comportamenti quantomeno ambigui con il figlio.
Quel che è emerso dagli ascolti, però, gli inquirenti non se l’aspettavano minimamente. Tra il soliti discorsi di Cosa nostra fatti di equilibri di potere, pizzo e fatti di sangue da compiere, era ricorrente nell'uomo il riferimento alla virilità del piccolo. Il padre, infatti, in un’occasione, avrebbe portato il figlio addirittura dagli amici per mostrare la sua “virilità” davanti a tutti e, in un’altra, lo avrebbe trascinato in quelli che erano i suoi giri notturni tra le prostitute che frequentano le strade palermitane. Secondo l'accusa il boss era fiero del figlio e ne parlava continuamente così come amava raccontare le imprese a cui lo sottoponeva. Ora i magistrati chiedono il processo per l’uomo a cui viene contestato l'articolo 609 quater del codice penale previsto per chi compie atti sessuali con un minorenne.